Categories: Scienze&Medicina

Sostanza naturale inibisce la replicazione del SARS-CoV-2

Ricercatori dell’Istituto di Nanotecnologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Nanotec) hanno identificato la quercetina come un potente inibitore del virus responsabile del COVID-19. Questa scoperta, pubblicata sull'”International Journal of Biological Macromolecules”, dimostra che la quercetina destabilizza la 3CLpro, una proteina essenziale per la riproduzione virale. Mentre lo sviluppo di un vaccino rappresenta la soluzione più efficace a lungo termine, la ricerca di farmaci antivirali rimane cruciale per contrastare l’infezione. Analogamente a quanto avvenuto con l’HIV, dove farmaci antivirali hanno drasticamente ridotto la mortalità nonostante l’assenza di un vaccino, l’individuazione di molecole in grado di bloccare la replicazione del SARS-CoV-2 è fondamentale. Precedenti tentativi di adattare farmaci antivirali già esistenti al SARS-CoV-2 non hanno avuto successo, rendendo questa nuova scoperta particolarmente significativa. La quercetina, presente in numerosi vegetali come capperi, cipolle rosse e radicchio, inibisce l’attività enzimatica della 3CLpro legandosi al suo sito attivo, impedendone il corretto funzionamento. Le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e la buona tollerabilità umana la rendono un candidato promettente. La sua struttura chimica, inoltre, si presta facilmente a modifiche per incrementare la sua efficacia. L’assenza di brevettabilità favorisce la libera utilizzazione di questa molecola come base per ulteriori ricerche. Lo studio, condotto in collaborazione con ricercatori spagnoli delle Università di Zaragoza e Madrid, ha coinvolto uno screening di 150 composti, evidenziando l’azione specifica della quercetina sulla 3CLpro. La ricerca, supportata dalla Fundación hna, sottolinea l’importanza di approcci combinati, che includano sia vaccini sia farmaci, per contrastare l’emergere di resistenze e varianti virali. Gli esperimenti hanno confermato l’efficacia della quercetina anche in presenza di diverse condizioni di temperatura e pH, rafforzando il suo potenziale come bersaglio farmacologico per la 3CLpro, una proteina altamente conservata in tutti i coronavirus.

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