Un’idea costosa e retrograda: la proposta di Adinolfi per le famiglie italiane

Immaginiamo un’Italia alle prese con le difficoltà economiche attuali. In questo contesto, la recente proposta di Mario Adinolfi, presidente del “Popolo della Famiglia”, di erogare mille euro mensili per otto anni a ogni famiglia in cui la madre si dedichi esclusivamente all’educazione dei figli, appare quantomeno problematica. Pur apprezzando il lavoro sul territorio di figure come Basilio De Martino, coordinatore del movimento, è necessario analizzare attentamente le implicazioni di tale iniziativa. Considerando che nel 2019, anno con un tasso di natalità basso, sono nati circa 435.000 bambini, l’erogazione di questa indennità per il 90% di essi rappresenterebbe un costo annuo di 5 miliardi di euro. Questo importo potrebbe crescere fino a 40 miliardi una volta a regime, un onere insostenibile per le casse statali, soprattutto considerando che il settore pubblico attende rinnovi contrattuali da anni e che l’Italia fa affidamento sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la propria ripresa economica. Inoltre, la proposta di Adinolfi presenta un’evidente connotazione maschilista e anacronistica, relegando le donne a un ruolo domestico tradizionale e trascurando il valore della loro istruzione e carriera professionale. Si tratta di una visione che sembra ignorare i progressi sociali compiuti e che, di fatto, vanificherebbe gli sforzi per promuovere la parità di genere e l’emancipazione femminile. Invece di focalizzarsi su politiche di supporto alla genitorialità più inclusive e moderne, questa proposta sembra riportare indietro le lancette dell’orologio.