Dopo oltre tre mesi di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, le semifinali di Coppa Italia hanno segnato il ritorno del calcio giocato. Milan e Inter sono state eliminate in incontri disputati a porte chiuse, creando un’atmosfera spettrale negli stadi. Il campionato di Serie A riprenderà la prossima settimana, ma la competizione per la Coppa Italia ha già visto protagoniste quattro squadre di spicco del panorama calcistico italiano. Juventus e Napoli, superando rispettivamente Milan e Inter, si sono guadagnate l’accesso alla finale, in programma a Roma. Questo importante trofeo potrebbe rappresentare una svolta decisiva per il morale e le prospettive di entrambe le squadre. La mancanza del pubblico, elemento fondamentale e vitale per l’atmosfera di ogni partita, a causa delle restrizioni imposte dalle misure di sicurezza, rappresenta un duro prezzo da pagare per la pandemia che ha colpito il mondo intero. Non sono mancate le controversie riguardo all’organizzazione della ripresa dei campionati, ma la volontà di portare a termine la Serie A e la Serie B ha prevalso. Le incognite legate alla lunga pausa sono numerose, e nessuno può prevedere con certezza l’evolversi della situazione, in modo analogo a quanto accaduto con la stessa pandemia. Entrambe le semifinali si sono distinte per l’intensità del gioco, sebbene Juventus e Napoli avessero già costruito un vantaggio significativo nelle gare di andata. Il Milan, pur giocando in inferiorità numerica per quasi un’ora, ha dimostrato grinta e determinazione; l’Inter, dopo aver segnato grazie ad un errore di Ospina, è stata raggiunta da Mertens, servito da un lancio impreciso dello stesso portiere, che ha lanciato Insigne in contropiede. Ospina, poi, ha compiuto tre interventi straordinari, costringendo l’Inter, nonostante il predominio territoriale, a soccombere. La ripresa del calcio rappresenta un piccolo passo verso la normalità, e non dovrebbe essere motivo di critica per nessuno. Se alcuni hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’attenzione pubblica si concentri maggiormente sul ritorno del calcio che su altri aspetti cruciali della vita nazionale, è opportuno ricordare che si tratta di ambiti distinti. Le problematiche del sistema scolastico richiedono soluzioni specifiche, e non è corretto attribuire al calcio la responsabilità di eventuali carenze del settore educativo, in quanto il calcio, nonostante le proprie difficoltà, mantiene la capacità di catturare l’attenzione collettiva, a prescindere dalle opinioni individuali a favore o contrarie.
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