Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, supportata dai reparti del 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano e dal Nucleo Cinofili di Sarno, ha portato all’arresto di 38 persone (16 in carcere e 22 ai domiciliari, tra cui tre donne) nelle province di Salerno, Cosenza e Trento. L’azione, condotta sotto il costante coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, ha inferto un duro colpo al clan Persico, sgominando una rete criminale dedita al traffico di stupefacenti. Sono stati sequestrati circa 70 chili di droga, quattro pistole e un fucile. Gli arrestati dovranno rispondere di una serie di accuse gravi, tra cui associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da guerra, lesioni personali, danneggiamento seguito da incendio ed estorsione. Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di ricostruire l’organizzazione criminale capeggiata da Ciro Persico, padre di Vincenzo Persico (detto “coca-cola”), ucciso nel 2014 a Montecorvino Rovella a causa di contrasti legati al controllo del mercato della droga. Ciro Persico, già legato al clan d’Agostino e considerato il “boss del centro storico” di Salerno, ha mantenuto il controllo dello spaccio anche dopo l’arresto dei vertici del clan, assicurandosi il rifornimento di droga anche tramite accordi con il clan De Feo a Bellizzi per rifornire i comuni di Acerno e Montecorvino Rovella. L’inchiesta ha inoltre rivelato la responsabilità dei vertici dell’organizzazione in diversi atti intimidatori, come l’incendio di auto e una gambizzazione, mirati ad affermare la propria supremazia nel quartiere Matierno di Salerno. Le indagini si sono concentrate anche sul “villaggio dei Puffi”, una zona di edilizia popolare nel quartiere Mariconda, legata ai pregiudicati Mauro Natella, Alfonso Fruncillo e Maurizio De Sio, che si approvvigionavano di droga sia da Persico che dall’hinterland napoletano, servendosi di pusher locali, spesso legati a loro da vincoli familiari. L’operazione ha smantellato un’organizzazione responsabile di una vera e propria guerra per il controllo del traffico di stupefacenti a Salerno e nei comuni limitrofi, caratterizzata da numerose aggressioni e gravi intimidazioni nel corso del 2017, dimostrando la pericolosità dei soggetti coinvolti.
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