Riflessioni di un’infermiera: la Giornata internazionale e l’esperienza Covid

Il 12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere, anniversario della nascita di Florence Nightingale, celebra il fondamentale ruolo degli operatori sanitari. Quest’anno, l’evento assume un significato ancora più profondo, data l’immane sfida della pandemia da Covid-19. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato l’impegno instancabile degli infermieri, definendo il loro volto provato “simbolo dell’impegno per affrontare l’emergenza”, riconoscendo l’importanza cruciale del loro lavoro nella tutela della salute pubblica. In questo contesto, Tiziana Apicella, infermiera nocerina, ha concluso il suo servizio presso il reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale “Ruggi” di Salerno, condividendo la sua intensa esperienza su Facebook. Nel suo toccante post, descrive la paura iniziale, amplificata dalla mancanza di esperienza in rianimazione e dalla drammatica situazione mediatica, con i bollettini di centinaia di decessi giornalieri. La difficoltà di adattarsi ad un nuovo gruppo di lavoro e l’isolamento forzato hanno aggravato il peso emotivo iniziale. Tuttavia, l’infermiera descrive la graduale capacità di adattamento e la profonda commozione provata di fronte alla guarigione di alcuni pazienti. La Apicella evidenzia le difficoltà psicologiche vissute da molti colleghi, lo stress costante, le privazioni familiari, il sacrificio personale e le sofferenze emotive e fisiche. L’infermiera conclude il suo racconto con un’accorata richiesta di comprensione e rispetto delle misure di sicurezza, sottolineando il profondo impatto emotivo del loro lavoro e l’importanza del supporto reciproco. Esprime infine la sua gratitudine alla famiglia, ai colleghi, al caposala, al primario e a Gennaro Di Vuolo, che l’hanno sostenuta durante quest’esperienza. Il suo messaggio finale è un augurio per una serena Giornata Internazionale dell’Infermiere e l’auspicio che l’emergenza sanitaria termini presto. Un messaggio di speranza, ma anche di riflessione sulla resilienza e il sacrificio degli operatori sanitari, veri pilastri della società.