Vincenzo Sorrentino ci regala ancora una volta due poesie, un dono per i nostri lettori. Queste liriche ci ricordano che la creatività e il romanticismo non conoscono limiti d’età. La sua immaginazione si libra, leggera come una piuma, al di sopra del vuoto, oltre l’orizzonte dei pensieri umani. Immagini mentali, elaborate e rielaborate, persistono immutabili, fluttuando sulle nuvole, in attesa di prendere forma. Il poeta desidera condividere i pensieri del suo amato Giacomo, calarsi nei panni dell’artista, toccando con mano le ali della fantasia. Nel silenzio della notte, percepisce il dolce profumo della sua presenza, come un’aura vicina, a destra nel letto. Lo abbraccia con la mente, immergendosi nella sua calda essenza, in un’intimità fisica e spirituale senza domande, senza preoccupazioni per il domani. Ma l’amato è assente. Di nuovo solo, si sente come un sasso calpestato, abbandonato dalla corrente vitale… Ma no. A occhi aperti, sogna. È questo l’unico dono che gli è concesso dagli dei. Enzolavvocato
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