Il 25 aprile, data celebrata come festa nazionale dal 1946, rappresenta un momento cruciale nella storia d’Italia: la liberazione dal giogo nazifascista. Per molti giovani, tuttavia, questa data è solo un giorno festivo sul calendario, oscurando il significato profondo di questa ricorrenza, sancita da Umberto II pochi mesi prima del referendum istituzionale del 2 giugno. La liberazione, frutto della sinergia tra forze alleate angloamericane, l’esercito italiano cobelligerante e la Resistenza partigiana, si concluse ufficialmente il 3 maggio con la resa dell’esercito nazifascista. Tuttavia, il 25 aprile è ricordato come il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia lanciò l’appello alla rivolta generale contro l’occupante tedesco, con il celebre slogan “Arrendersi o perire!”. Se la Resistenza nel Nord Italia è più nota, anche il Sud conobbe episodi di lotta contro l’occupazione. Le campagne videro frequenti rivolte contadine, vessate dalle requisizioni tedesche di cibo e bestiame; mentre le città, provate dalla guerra e dalla carestia imposta dal regime fascista attraverso il sistema delle tessere annonarie, sperimentarono la disperazione e il fiorente mercato nero. La Campania non fu risparmiata dai bombardamenti, con Napoli che subì le conseguenze più devastanti, diventando obiettivo strategico per gli Alleati sbarcati a Salerno nel settembre 1943. La storiografia sta attualmente recuperando le testimonianze della Resistenza meridionale, spesso dimenticata. Cava de’ Tirreni vide scontri cruenti con la popolazione che collaborò attivamente con gli Alleati. A Scafati, i tedeschi, minando il ponte sul Sarno, cercarono di rallentare l’avanzata, ma la popolazione locale, fornendo informazioni e supporto diretto, contribuì alla vittoria alleata. Anche le due Nocera furono coinvolte negli scontri, con molti abitanti che cercarono rifugio sui monti Lattari, in località come Sant’Egidio, Corbara e Tramonti. La vittoria alleata, con il superamento della Linea Gotica nell’aprile del 1945, diede impulso alla ribellione generale e alla liberazione finale della penisola, un evento che oggi celebriamo.
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