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Citarella e la Nocerina: un legame indelebile e i ricordi di una promozione storica

L’ex presidente della Nocerina, Giovanni Citarella, rievoca con commozione l’esperienza che lo ha visto guidare i rossoneri alla Serie B. Nel 2009, la sua promessa di portare la squadra nella serie cadetta entro cinque anni si concretizzò in soli due anni, dopo un ripescaggio in Prima Divisione e una trionfale vittoria a Foggia. “Quel sabato santo del 23 aprile – ricorda Citarella – rimarrà per sempre impresso nel mio cuore. L’emozione di quella promozione, conquistata con una vittoria decisiva a Foggia, è indescrivibile. È stata una delle esperienze più gratificanti della mia vita”. L’intero percorso fu costellato da successi e soddisfazioni. Citarella sottolinea come la svolta si sia verificata nel mercato di gennaio, quando, in accordo con allenatore e direttore sportivo, si decise di rafforzare l’attacco, perfezionando un già collaudato meccanismo di gioco. “Avevamo una squadra che funzionava a meraviglia, nove punti di vantaggio sulle inseguitrici e dominavamo ogni incontro”, afferma con orgoglio. La permanenza in Serie B, però, durò solo una stagione, conclusa con una retrocessione. “Con il senno di poi – ammette Citarella – ci rendiamo conto che la Serie B richiede una squadra più robusta. La vittoria in Prima Divisione ci aveva ingannati, sottovalutando la necessità di rinforzi più consistenti per affrontare la cadetteria. Oggi, avrei affrontato le problematiche con maggiore lucidità”. Sul fronte del mercato, Citarella chiarisce le voci su presunte trattative con Insigne e Immobile: “Immobile non è mai stato un obiettivo. Per Insigne, ci furono colloqui con il Napoli, che propose un prestito oneroso di 200.000 euro, oltre allo stipendio. Ci rendemmo conto che non eravamo la sua priorità, e avevamo già Farias, calciatore di pari livello all’epoca. Solo col tempo Insigne ha dimostrato il suo reale valore.” Infine, riguardo al suo futuro con la Nocerina, Citarella afferma: “Al momento, le condizioni non sono favorevoli. Un ritorno è ipotizzabile solo a lungo termine, con un progetto ambizioso e sostenibile. Il contesto attuale, segnato dal Coronavirus, rende difficile immaginare un campionato di Serie C o D paragonabile a quello degli ultimi dieci anni. Mancano le risorse economiche necessarie”.

Redazione

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