Nove anni dopo: la storica promozione in Serie B della Nocerina rivive attraverso le voci dei suoi cronisti radiofonici

Il 23 aprile 2011, Carmine Apicella e Francesco Cuomo, voci ufficiali della radiocronaca dallo stadio Zaccheria, riportarono alla luce i momenti cruciali della promozione della Nocerina in Serie B, a nove anni di distanza dall’evento. Come affermava Albert Camus, “non c’è altro posto al mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”, e sebbene la vita offra gioie superiori, per un tifoso, il calcio può rappresentare un’esperienza profondamente significativa. Apicella e Cuomo, cronisti e appassionati rossoneri, erano presenti alla tribuna stampa quel giorno, assistendo alla sfida tra Foggia e Nocerina. Non si trattò di una partita qualunque: la Nocerina, guidata da Gaetano Auteri, raggiunse per la terza volta nella sua storia la Serie B, l’apice della sua storia calcistica. Intervenendo su “Il Risorgimento Nocerino”, i due narrarono i momenti salienti, dal gol di Pomante ai festeggiamenti in città. Apicella, attuale speaker ufficiale della Nocerina, descrisse la partita: “Non fu uno spettacolo di occasioni da gol per la Nocerina, diverso dalle altre gare del campionato. Nonostante il potenziale della squadra, non mi aspettavo una vittoria a Foggia, anche se la vittoria del campionato era quasi certa. Il Foggia si dimostrò aggressivo, sfiorando il vantaggio in tre occasioni, ma la Nocerina colpì su calcio d’angolo nella ripresa, mantenendo il vantaggio fino al fischio finale. La vittoria contro la Juve Stabia ci aveva ricompattati, e il pareggio del Benevento contro l’Andria ci diede la certezza matematica.” Vincere a Foggia era un’impresa improbabile, soprattutto dopo un campionato intenso che aveva messo a dura prova la squadra. “A parte Foggia, eravamo certi da mesi della vittoria. Nocera si preparava da una settimana, dalla partita contro la Juve Stabia. Aspettavamo solo la certezza matematica,” affermò Apicella. Una stagione iniziata senza grandi ambizioni, con Auteri chiamato per un campionato dignitoso e senza acquisti importanti. “Iniziammo la radiocronaca contro il Viareggio, a metà campionato. Le premesse per un buon campionato c’erano, ma non per la vittoria. Personalmente, dopo la partita casalinga con il Taranto, ho capito che si poteva puntare in alto. La svolta fu la vittoria contro l’Andria, brutta ma fortunata, dopo una serie di pareggi iniziali. Da lì partì la nostra cavalcata. La vittoria esterna contro l’Atletico Roma convinse anche i giocatori delle proprie capacità”. Per le generazioni nate dopo gli anni ’70, cresciute con il mito di Bozzi e del presidente Orsini, la Serie B era leggendaria: “Dopo 33 anni, dopo aver ascoltato i racconti di mio padre e degli anziani, vivere questo momento è stato il coronamento di un sogno. Avevo promesso a mio padre, che non poté essere a Catanzaro nel ’78, di farlo assistere alla vittoria a Foggia, e mantenni la promessa. Una gioia indescrivibile”. Raccontare la partita alla radio a migliaia di ascoltatori fu un’esperienza intensa: “Fare la radiocronaca della mia squadra mi ha sempre reso orgoglioso. Con la tessera del tifoso, e sapendo che molti non potevano andare a Foggia, raccontare la partita fu una grande responsabilità. Ero l’unico a farlo, e fu una grande soddisfazione personale. La tensione era altissima, temevo di rimanere senza voce. Ho seguito gli ultimi minuti trattenendo le lacrime, la commozione mi travolse”. I festeggiamenti si spostarono a Nocera, dove la squadra, con i tifosi al seguito, raggiunse l’uscita autostradale di Castel San Giorgio. “Arrivare a Nocera e trovare tutta la città in festa fu straordinario. Vedere la gioia della gente, dopo tanti anni di delusioni, a partire dal 1982, fu qualcosa di incredibile. Una gioia condivisa da tutti, anche da mia madre e mia moglie, che non andavano allo stadio, ma vivevano le emozioni della squadra con me. In quei momenti, la Nocerina diventava di tutti. È una gioia collettiva, capace di coinvolgere chiunque.” “Vedere la città addobbata, le strade gremite, il delirio… sono cose che non vorresti mai finissero. Vedere la città felice ti rende felice. Quella giornata è indelebile nel cuore, è difficile parlarne.” Cuomo, co-autore del sito ForzaNocerina.it, condivise le stesse emozioni. “È il giorno più bello della mia vita calcisticamente. La promozione era nell’aria da settimane, mancava solo il sigillo ad una stagione incredibile. Pochi mesi prima, un 0-0 all’ultima giornata ci aveva evitato i playout in C2. Inaspettato, ma incredibilmente entusiasmante. Quella giornata fu il culmine di una stagione fantastica. Vissuta in prima persona grazie alla radiocronaca, grazie alla passione che ci ha sempre legati alla Nocerina, prima come tifosi, poi come giornalisti.” La notizia del gol di Pomante arrivò forse prima in radio che in curva: “Credo sia andata così. Come ex arbitro, ho osservato l’assistente alzare la bandierina. Quello fu il momento in cui esplose la gioia. C’era confusione sul marcatore, ma io capii subito che era stato Pomante.” La vittoria a Foggia non fu una vittoria di merito, ma una dimostrazione di carattere, resistenza e un pizzico di fortuna: “Il Foggia giocò bene, non meritava la sconfitta. Quell’anno, però, vincevamo anche quando non dovevamo, e le nostre inseguitrici inciampavano. Ricordo che nel posticipo del lunedì il Benevento, nonostante il nostro pareggio, non riuscì a vincere.” I festeggiamenti durarono per giorni: “Uscire dall’autostrada a Castel San Giorgio fu difficile: una marea di gente bloccò il pullman. Arrivare al centro fu un’odissea bellissima, scene irripetibili. Vedere persone di tutte le età, in strada, vestiti di rossonero, fu inaspettato, dato l’orario del Sabato Santo. Un mare rossonero.” Infine, il ricordo di una foto, un cimelio prezioso: “Ricordo una foto fatta dietro gli spogliatoi con Auteri, incorniciata nel mio salotto. Auteri sembra un’entità superiore, un raggio di sole, sembra di un’altra dimensione. Sono cose che resteranno per sempre nel cuore.” L’anno successivo la squadra perse la categoria, ma questa è un’altra storia.