L’impegno governativo di erogare oggi i pagamenti per la cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) a oltre 300.000 richiedenti, colpiti dalla crisi pandemica, non è stato mantenuto. Questa grave inadempienza si aggiunge ai disservizi registrati nei giorni precedenti, con il blocco dei siti INPS e del portale del Ministero del Lavoro durante il periodo di presentazione delle domande. Fino ad ora, circa la metà degli importi previsti è stata anticipata dalle aziende stesse. Sebbene il Governo garantisca il saldo entro fine mese, permangono forti dubbi sulla capacità dell’INPS di gestire l’enorme mole di lavoro, già oberata da richieste di Reddito di Cittadinanza, contributi una tantum, bonus vari e la stessa CIGO. Si aggiunge inoltre l’imminente necessità di processare le domande di cassa integrazione in deroga, che potrebbero coinvolgere fino a 500.000 lavoratori, mettendo a rischio la sufficienza dei 3,2 miliardi di euro stanziati. La situazione evidenzia le gravi conseguenze delle politiche di riduzione del personale attuate negli ultimi anni, con il congelamento delle assunzioni a fronte delle pensioni. Tale scelta ha compromesso l’efficienza dei servizi pubblici e, contrariamente alle aspettative, non ha contribuito a sanare il debito pubblico, anzi lo ha ulteriormente aggravato, replicando gli errori già riscontrati nel settore sanitario.
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