Oltre 200 cittadini italiani bloccati ad Orlando: un appello disperato alla Farnesina

Circa duecento giovani italiani, tra cui un residente di Angri, si trovano intrappolati ad Orlando a causa della pandemia di Coronavirus, senza alcun mezzo per rientrare in patria e privi del supporto del Ministero degli Affari Esteri. Questi ragazzi, impiegati fino al 15 marzo presso il parco divertimenti DisneyWorld, nel padiglione italiano gestito dal “Patina Restaurant Group, LLC”, una sussidiaria di “Delaware North”, si trovano in una situazione disperata. Tiziano Bove, uno dei giovani coinvolti, racconta: “Ci avevano inizialmente rassicurati sulla nostra permanenza, a differenza dei colleghi americani licenziati con la chiusura di Disney World. La chiusura era prevista inizialmente fino al 1° aprile, poi, con brevissimo preavviso, la Disney ci ha intimato di lasciare le nostre abitazioni entro il 17 aprile, nonostante il pagamento regolare dell’affitto.” La difficoltà principale risiede nell’impossibilità di trovare voli per l’Italia: i pochi disponibili, principalmente con Alitalia, costano oltre 2000 dollari e vengono frequentemente cancellati. Molti dei giovani non possiedono i fondi necessari per acquistare tali biglietti. Andrea Trassari, anch’egli coinvolto, aggiunge: “La Patina ci ha abbandonati completamente, e la Farnesina, nonostante le nostre ripetute chiamate, ci risponde di attendere ancora ‘qualche giorno’.” La situazione è critica: dal 17 aprile, i giovani saranno senza casa, senza visto di lavoro e senza copertura sanitaria, esponendoli a gravi rischi, inclusi quelli legati a possibili contagi. L’appello accorato di Tiziano, Andrea e degli altri, quasi tutti provenienti dal Sud Italia, è rivolto al governo italiano: “Non abbandonateci come hanno fatto la Disney e la Patina: veniteci a prendere!”