Proseguiamo il nostro racconto di come i più piccoli percepiscono la pandemia di Coronavirus, attraverso gli occhi dei genitori. Oggi ascoltiamo la storia di Maria Grazia, quasi quattro anni, e di Elisabetta, due anni e mezzo, due sorelline che vivono con grande nostalgia la lontananza dai nonni. Abituate alla presenza costante dei nonni, a causa del lavoro dei genitori, ora il distacco, mitigato solo da videochiamate, le angustia profondamente. La madre ha tentato di spiegare la situazione descrivendo minuscoli agenti patogeni invisibili che circolano all’esterno e che causano malattie. Tuttavia, Maria Grazia persiste nella domanda: “Mamma, i nonni non vengono perché siamo state cattive?” La spiegazione materna sembra non convincerla. La più piccola, Elisabetta, manifesta una credulità selettiva: accetta la spiegazione degli “animaletti invisibili” quando le conviene, ma la nega quando desidera giocare all’aperto, affermando: “Mamma, non ci sono animaletti, vedi?”. Di conseguenza, Maria Grazia esprime il desiderio di tornare nella vecchia casa, dove i nonni vivevano con loro prima del recente trasloco, oppure immagina una casa magica, con le gambe, che possa portarle dai nonni, insieme alla sorellina.
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