Racconti infantili di speranza durante l’emergenza sanitaria: le voci di Giuseppe, Benedetta, Roberta e Fortuna

Il desiderio di tornare alla normalità, bilanciato dalla saggezza di restare al sicuro tra le mura domestiche: ecco come i più piccoli vivono l’attuale crisi sanitaria. Questa iniziativa, accolta con entusiasmo dai nostri lettori, offre una fuga, seppur momentanea, dalla dura realtà attraverso le ingenue prospettive dei bambini. Invitiamo chiunque desideri condividere le esperienze dei propri figli o nipoti a farlo, inviando un messaggio alla pagina Facebook “Il Risorgimento Nocerino”. Giuseppe, 5 anni, descrive il Coronavirus come un pericolo da contrastare restando a casa, lavandosi mani e denti. Il suo sogno? Tornare a pedalare e riabbracciare i suoi amici, Ilenia inclusa. Benedetta, 8 anni, spiega gli effetti della malattia – difficoltà respiratorie, febbre alta e tosse – e rivela la sua tristezza per la mancanza delle amiche. Una volta passata l’emergenza, ha in programma un bel ritrovo in giardino. Roberta, 5 anni, vede nel virus un ostacolo alla libertà, sognando il ritorno al mare e gli affettuosi incontri con i nonni. Infine, la setteenne Fortuna esprime un augurio accorato: che la primavera porti via questo “virus cattivo” che colpisce tanti, soprattutto gli anziani. La sua preghiera è un inno alla speranza, un ringraziamento per gli operatori sanitari e un messaggio di fiducia: “Andrà tutto bene!”