Il desiderio di riprendere la vita di prima, bilanciato dalla necessità di rimanere al sicuro tra le mura domestiche. La pandemia, vissuta attraverso le parole ingenue dei più piccoli, offre un fugace respiro dalla triste realtà. La nostra iniziativa di ieri, che ha invitato i lettori a condividere le riflessioni dei propri figli o nipoti sulla situazione, ha ottenuto un ottimo riscontro. Chiunque voglia contribuire può inviare un messaggio alla pagina Facebook “Il Risorgimento Nocerino”. Giovanni, 5 anni, con la sua saggezza infantile, paragona il Coronavirus a un’allergia, spiegando la necessità di restare a casa per proteggersi e poter studiare. “A casa sto benissimo”, dice, sognando il ritorno dai suoi amichetti e al parco giochi. Ginevra, della stessa età, sottolinea il divieto di uscire perché il virus è pericoloso per grandi e piccini, confessando la mancanza degli amici e delle maestre. Ferdinando, di 8 anni, descrive il Coronavirus come una grave influenza potenzialmente letale, sottolineando l’importanza dell’igiene per combatterlo. Non vede l’ora che finisca la quarantena per tornare a giocare e godersi la vita con i suoi amici.
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