Il 1° gennaio 1851 segnò un punto di svolta nella storia di Nocera. Un decreto reale, emanato il 11 novembre 1850 (n. 1960), sancì la fine di un’unità territoriale millenaria, scindendo la città in due entità distinte: Nocera Superiore e Nocera Inferiore. Questo evento, frutto dell’ambizione di 51 personaggi influenti desiderosi di appropriarsi di terreni pubblici, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva. Come ogni comunità, Nocera conserva nella sua memoria eventi che ne hanno plasmato l’identità. Il sisma del 1980 è un esempio lampante, ma spesso si trascurano date altrettanto significative che hanno determinato il tessuto sociale ed amministrativo di oggi: dove viviamo, come lavoriamo, come ci muoviamo. Il decreto del 1850 rappresenta proprio uno di questi “passaggi d’epoca”. L’idea di una suddivisione amministrativa di Nocera, già accennata nel 1807 sotto Giuseppe Bonaparte, mediante il passaggio dalle Università ai Comuni, non aveva mai intaccato l’unità cittadina fino al 1828. In quell’anno, quattordici frazioni, oggi parte di Nocera Superiore e alcune adiacenze, avanzarono una richiesta di autonomia amministrativa, inizialmente respinta. Solamente con il decreto del 1850, tale richiesta trovò parziale accoglimento, escludendo alcune frazioni dalla nuova municipalità. La causa principale di questa divisione rimane incerta, sebbene l’appropriazione di terre demaniali da parte di privati sia una delle ipotesi più plausibili, spiegando il ruolo dei 51 personaggi influenti che spinsero per la separazione. L’influenza di questi individui presso la corte napoletana fu decisiva nell’ottenere l’approvazione del decreto. Oggi, ricucire la frattura causata da quell’atto richiede un consenso ben più ampio di 51 firme, necessitando di un’ampia approvazione popolare che rispecchi la volontà della totalità dei cittadini delle due città.
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