Restrizioni anti-contagio: una settimana di contraddizioni

Restrizioni anti-contagio: una settimana di contraddizioni

Da quando, il 12 marzo, il decreto governativo ha imposto severe limitazioni agli spostamenti, concedendo l’uscita solo per necessità urgenti (lavoro, approvvigionamento), la situazione nell’Agro Nocerino-Sarnese presenta un quadro contraddittorio. La chiusura di bar, ristoranti e locali pubblici, decretata due giorni dopo, mirava a frenare la diffusione del COVID-19, che in Italia contava già migliaia di casi e centinaia di vittime. Nonostante l’allarmante quadro epidemiologico e gli appelli delle autorità, la consapevolezza del pericolo sembra mancare in molti. Si osservano quotidianamente assembramenti, strade congestionate, persino partite di calcio improvvisate. Mentre la necessità di fare la spesa o recarsi al lavoro è comprensibile, risultano inaccettabili le passeggiate inutili, gli assembramenti davanti a locali chiusi e la noncuranza di anziani esposti al rischio. Questi comportamenti irresponsabili richiedono maggiore controllo e, possibilmente, il supporto delle forze armate. Tuttavia, dopo le 19, le strade si svuotano, offrendo un’immagine di quiete, con una conseguente riduzione dell’inquinamento. Inoltre, si è assistito ad una rinnovata coesione nazionale, con l’Inno di Mameli che risuona nelle città. La speranza è che la presa di coscienza collettiva porti tutti ad attenersi scrupolosamente alle restrizioni, contribuendo a smentire le previsioni di un picco di contagi ad aprile. La sfida si vince solo con la responsabilità di ciascuno: cittadini, istituzioni e forze dell’ordine devono collaborare per debellare questo pericoloso virus. L’unione fa la forza.