Restrizioni italiane: un blocco parziale? L’elenco delle attività operative

Restrizioni italiane: un blocco parziale? L’elenco delle attività operative

Il primo ministro Conte ha annunciato un lockdown pressoché totale del Paese. Tuttavia, l’allegato 1 del decreto serale rivela un ampio numero di attività commerciali autorizzate a rimanere aperte. Bar, pub e ristoranti risultano tra i settori maggiormente penalizzati. La discrepanza tra dichiarazioni e realtà effettiva è evidente. Il discorso delle 21:45 del premier prevedeva la chiusura di quasi tutte le attività, ad eccezione di negozi alimentari, farmacie e parafarmacie. Esaminando attentamente il decreto, in vigore da questa mattina fino al 25 marzo, si nota un ventaglio più ampio di attività autorizzate. L’allegato 1 elenca dettagliatamente le attività commerciali che possono continuare la loro operatività: ipermercati, supermercati, discount alimentari, minimarket e altri punti vendita di generi alimentari; negozi di surgelati; rivenditori non specializzati di computer, periferiche, apparecchiature di telecomunicazione, elettronica di consumo audio-video ed elettrodomestici; punti vendita specializzati in generi alimentari, bevande e tabacco (codice ATECO 47.2); distributori di carburante; negozi specializzati in apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT, codice ATECO 47.4); ferramenta, colorifici, vetrerie, negozi di materiale elettrico e termoidraulico; rivenditori di articoli igienico-sanitari e di illuminazione; edicole; farmacie; negozi di medicinali da banco; rivenditori di articoli medicali e ortopedici; profumerie e negozi di articoli per la cura della persona; negozi di animali; ottici e fotografi; punti vendita di combustibili per uso domestico e riscaldamento; negozi di detersivi e prodotti per la pulizia; attività di commercio elettronico (online, via televisione, per corrispondenza, telefono e tramite distributori automatici).