Diritti umani nel mondo: un appello da Nocera Inferiore

L’aula consiliare di Nocera Inferiore ha ospitato il 9 dicembre un commovente incontro organizzato dal Gruppo Amnesty 261 – Agro Nocerino. Protagonista della serata, Azadeh Pourzand, attivista e ricercatrice iraniana, ha condiviso la sua esperienza e lanciato un accorato appello alla comunità internazionale. L’evento, introdotto dall’avvocata Luisa Citro Calabrese, veterana attivista Amnesty del gruppo nocerino, ha messo in luce la drammatica situazione dei diritti umani in Iran e nel mondo. Tina Marinari, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia, ha contestualizzato l’incontro all’interno della campagna annuale “Write for Rights”, una maratona globale di petizioni a sostegno di attivisti per i diritti umani in oltre ottanta Paesi. Sono stati presentati diversi casi emblematici: quello di Nasu Abdulaziz, giovane attivista nigeriano vittima di violenze e arresti a causa della lotta contro la distruzione dei villaggi per far spazio a centri commerciali; la situazione di Sarah Mardini e Sean Binder, due giovani attivisti a rischio di 25 anni di carcere in Grecia per aver soccorso rifugiati in mare; l’impegno di Marinel Ubaldo, giovane filippina che si batte per la sensibilizzazione sul cambiamento climatico dopo il devastante tifone del 2013; e infine, il caso di Yasaman Aryani, giovane iraniana condannata a 16 anni di carcere per aver protestato contro l’obbligo dell’hijab. Pourzand ha sottolineato l’importanza del ruolo degli attivisti, anche di coloro che, come lei, vivono all’estero, nel sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale. Nonostante la crescente resistenza e l’uso dei social media per diffondere la voce, la situazione rimane critica, con recenti rappresaglie governative che hanno causato centinaia di vittime, tra cui molti giovani. Pourzand ha ricordato anche il tragico caso di Sahar Khodayari, la “ragazza blu”, deceduta dopo essersi data fuoco per protesta contro il divieto di accesso agli stadi per le donne. Conclusivamente, Pourzand ha chiesto un forte sostegno internazionale agli attivisti iraniani, affinché non si sentano soli nella loro lotta per la libertà e i diritti umani, una lotta che, secondo le sue parole, richiederà ancora molto coraggio e probabilmente altro “sangue versato” prima di poter vedere un reale cambiamento.