Ricordo di Emilio Orlando: un’eredità di precisione e amore

La scomparsa di Emilio Orlando lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità tangibile di dedizione e affetto. Le parole di Angelo Verrillo, che ricorda la sua tipografia come un luogo dove “solo lavori di eccellente fattura vedevano la luce”, ne tracciano un ritratto preciso. Emilio era un maestro del suo mestiere, un artigiano che dedicava passione e competenza a ogni singolo progetto. La mia esperienza personale, durante la stampa di un mio libro nella sua officina, mi ha permesso di apprezzare la sua disponibilità, la sua attenzione meticolosa ai dettagli e il suo impegno incessante per la qualità impeccabile del prodotto finale. Lontano da qualsiasi superficialità, Emilio considerava ogni lavoro una responsabilità, rifiutando il compromesso e l’approssimazione. Ma la figura di Emilio si arricchisce ulteriormente grazie all’amorevole rapporto con Monica, sua moglie e instancabile collaboratrice. La loro simbiosi, un legame profondo e tangibile, era una testimonianza di un affetto autentico e duraturo, un esempio raro di complicità e stima reciproca. La loro presenza, quasi sempre unita, testimoniava di un amore solido e discreto, un sentimento capace di resistere al trascorrere degli anni. Oltre alla sua personalità, è doveroso ricordare l’importanza storica della tipografia Orlando, custode di un patrimonio inestimabile della storia nocerina del XX secolo. Tra le sue mura, trovano dimora pubblicazioni rare, documenti e immagini dal valore inestimabile. Onorare la memoria di Emilio significa preservare e valorizzare questa eredità, rendendola accessibile alle generazioni future. Con Monica e i suoi familiari, condividiamo il dolore di questa perdita, ma anche la gratitudine per l’uomo e l’artigiano che Emilio è stato.