La Corsa per la Sedia del Sindaco a Cava de’ Tirreni nel 2020

Nell’apparente immobilità politica di Cava de’ Tirreni, l’attenzione si concentra su due figure chiave per le imminenti elezioni amministrative del 2020: gli attuali alleati Vincenzo Servalli e Armando Lamberti. Mentre gli elettori sono distratti da scontri interni, che ricordano le “Baruffe chiozzotte” goldoniane ma con ben poca vena amorosa, la competizione elettorale si fa sempre più accesa. La recente pubblicazione del sindaco Servalli di un manifesto celebrativo dei successi della sua amministrazione ha scatenato reazioni e critiche da parte degli avversari politici e potenziali candidati. Già in precedenza, abbiamo analizzato la situazione, prima e dopo l’ingresso in giunta di Lamberti come vicesindaco con delega alla cultura, avvenuto nel gennaio 2019. L’arrivo di Lamberti, preceduto da un’attenta disamina delle problematiche cittadine, si inserì in un “accordo di programma politico-amministrativo di fine consiliatura”, un piano ambizioso ma forse irrealistico data la breve scadenza. Le critiche sulla fattibilità di tale programma, definito da alcuni un “libro dei sogni”, si sono dimostrate, a quattro mesi di distanza, purtroppo fondate. L’unica iniziativa concreta finora avviata sembra essere la candidatura di Cava de’ Tirreni a Capitale Italiana della Cultura 2022. Non bisogna, però, sottovalutare eventi di rilievo come “Piano-stop – l’Arte per la Giustizia”, un importante happening musicale che ha visto 42 giovani pianisti esibirsi a Cava. Il passato amministrativo, come il fallimentare tentativo di celebrare il millennio dell’Abbazia della SS. Trinità, minato da lotte intestine, rappresenta un monito. L’ambizioso progetto di Servalli e Lamberti per il 2022 è lodevole, ma il rischio di un’altra delusione in caso di cambio di amministrazione è concreto. L’obiettivo di divenire Capitale della Cultura, attualmente l’unico tema della campagna elettorale, appare limitato. Seppur la cultura sia fondamentale, una città necessita di lavoro, progresso e uno sviluppo a lungo termine, aspetti in cui Cava appare stagnante, bloccata nella manutenzione ordinaria e nel completamento di opere incompiute, come il Palazzetto dello Sport. Questa mancanza di prospettiva non può essere colmata dalla sola cultura. Tra i candidati, spicca Enrico Bastolla, ex alleato di Servalli, ora avversario, costretto a correre con una lista civica. La destra locale, un crogiolo di forze politiche (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), presenta figure come Marcello Murolo e Giovanni Baldi, con una Lega che, pur annunciando la sconfitta di Servalli, non ha ancora espresso un candidato. La destra, passiva durante l’amministrazione Servalli, non sembra ancora aver trovato una figura di riferimento. Il Movimento 5 Stelle, privo di una solida base locale, non sembra costituire una minaccia significativa. Questa situazione frammentata giova al sindaco uscente. Un’ulteriore incognita è rappresentata da Armando Lamberti, personaggio stimato e con un curriculum accademico di tutto rispetto. Le sue capacità potrebbero spingerlo a sfidare Servalli per concretizzare le ambizioni del suo programma. Una sua candidatura modificherebbe gli equilibri politici. In definitiva, la corsa elettorale del 2020 sembra focalizzarsi essenzialmente su due figure, gli attuali alleati Lamberti e Servalli, in un’inedita sfida che si preannuncia molto serrata.