Sentenza Cassazione sui Bilanci Comunali: Nocera Inferiore e Pagani indenni da rischi

Sentenza Cassazione sui Bilanci Comunali: Nocera Inferiore e Pagani indenni da rischi

L’annullamento da parte della Corte di Cassazione della norma che consentiva ai comuni un piano di rientro trentennale per i debiti ha scatenato accese controversie a Sant’Alfonso. La sentenza n. 18 del 2019, dichiarando incostituzionale la disposizione, ha motivato la decisione con l’eccessivo onere sulle generazioni future, il rischio di un aumento incontrollato della spesa pubblica e l’irragionevolezza del dilazionamento del risanamento. A Nocera Inferiore, tuttavia, la situazione è differente. L’ente, infatti, ha già attuato un piano di riequilibrio finanziario decennale, approvato dalla Corte dei Conti (delibera 11 del 29/01/2016), senza ricorrere alla norma annullata. Il disavanzo, quantificato in € 10.987.050,09, è stato coperto in sole quattro annualità, anziché le dieci previste, come certificato dal Collegio dei Revisori dei Conti nella relazione sul rendiconto 2016. A Pagani, invece, il clima pre-elettorale ha alimentato le critiche dell’opposizione all’amministrazione Bottone, che aveva tentato di usufruire della rimodulazione trentennale. Il sindaco Bottone e l’assessore al Bilancio La Femina hanno respinto le accuse, sottolineando che il piano di riequilibrio finanziario decennale è ancora in vigore e che l’amministrazione, nonostante il tentativo di accedere alla norma, non l’ha mai effettivamente applicata. Hanno inoltre ribadito la correttezza della gestione finanziaria, supportata dal parere positivo dei Revisori dei Conti e della Corte dei Conti, che hanno attestato la trasparenza e l’efficacia del lavoro svolto dall’amministrazione. Il sindaco ha inoltre accusato l’opposizione di strumentalizzare la vicenda, ricordando l’eredità di un’amministrazione precedente caratterizzata da una gestione finanziaria poco oculata, con elevato indebitamento, mutui e contenziosi irrisolti. L’assessore La Femina ha aggiunto che il dilazionamento del pagamento dei tributi comunali (TARI, IMU, ecc.) da parte dei cittadini aggrava ulteriormente la situazione finanziaria. La rimodulazione del piano di riequilibrio avrebbe consentito, invece, una maggiore liquidità da investire in servizi pubblici.