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La Corsa per la Sedia del Sindaco a Cava de’ Tirreni: Un Anno di Anticipo?

Le elezioni amministrative a Cava de’ Tirreni si avvicinano, e la competizione per la successione del sindaco Vincenzo Servalli, in carica dal 2015, è già iniziata. Considerando la scadenza del mandato a maggio 2020, e la probabile concomitanza con le elezioni europee che potrebbe anticipare il voto a marzo, l’attuale fervore politico appare sorprendentemente precoce. Tra le primarie e un eventuale ballottaggio, l’insediamento del nuovo sindaco non avverrà prima di aprile. Mentre in altre realtà le campagne elettorali iniziano solitamente sei mesi prima, a Cava de’ Tirreni la sfida è già in corso. Personaggi di spicco della scena politica locale sono attivi sui media, perlopiù esprimendo critiche, a volte veementi, nei confronti dell’operato di Servalli. Quest’ultimo viene dipinto da alcuni, non da tutti, come un’amministrazione inefficiente, incapace di affrontare le sfide urbane e limitata a un approccio amministrativo minimale.

Tra i più accesi critici c’è l’ex assessore Bastolla, eletto nella lista civica “Cava Civile”. Dimessosi oltre un anno fa a seguito di contrasti, inizialmente presentati come divergenze amministrative, ma interpretati diversamente da altri, Bastolla ha sferzato ripetutamente il sindaco, giustificando la sua opposizione con la mancanza di collegialità. Questa affermazione appare però in contraddizione con la reputazione di Servalli come persona incline al dialogo, sia con la maggioranza che con l’opposizione. L’atteggiamento di Bastolla, che ha dichiarato pubblicamente “mai più con Servalli”, sembra un’iniziativa elettorale anticipata.

Oltre a Bastolla, altri sfidanti si profilavano all’orizzonte. Alcuni, con toni meno aspri ma con motivazioni politico-amministrative più articolate, esprimono critiche e suggeriscono implicitamente la loro candidatura. Ignorando le dichiarazioni di ex sindaci che, pur offrendo valutazioni e consigli, non sembrano intenzionati a ripresentarsi, le alternative a Servalli sembrano concentrarsi su Armando Lamberti, già candidato con la lista civica “Cava ci appartiene”, e Marcello Murolo, ex assessore nella giunta Galdi.

Lamberti, docente universitario di Diritto Pubblico e Costituzionale, gode di un ampio consenso cittadino, frutto del suo impegno civico, culturale, sociale e religioso. Nonostante questo supporto, non è mai stato eletto sindaco. Murolo, avvocato ed ex assessore di Alleanza Nazionale, ha espresso apertamente nel corso di una recente intervista online critiche al sindaco e non ha escluso la sua candidatura.

Un osservatore esterno, non cavese, potrebbe percepire gran parte delle critiche a Servalli come infondate. L’amministrazione di Servalli, pur non essendo esente da difetti, si distingue per un approccio fermo ma diplomatico. A differenza di alcuni suoi predecessori, che hanno effettuato rimpastri di giunta frequenti, Servalli ne ha effettuato solo uno, in seguito a indagini giudiziarie su infiltrazioni malavitose. L’abilità politica di Servalli, la sua disponibilità al dialogo e la sua umiltà nel recepire suggerimenti dell’opposizione, sono innegabili. Tuttavia, sembra che attaccare Servalli sia divenuto uno sport popolare, anche per coloro che dovrebbero fare un esame di coscienza sui propri trascorsi e sugli errori commessi in passato.

Un confronto con le amministrazioni precedenti, quella di Marco Galdi e quella di Luigi Gravagnuolo, evidenzia un trend preoccupante. Gravagnuolo, nonostante l’eredità positiva di Alfredo Messina, non ottenne un secondo mandato a favore di Galdi, la cui amministrazione lasciò la città in condizioni difficili. Servalli, ereditando questi problemi, ha tentato di porvi rimedio, anche se accusato di non aver progettato adeguatamente lo sviluppo futuro. Le critiche feroci rivolte a Servalli, spesso dimenticano le responsabilità delle amministrazioni precedenti.

Gli elettori dovrebbero riflettere attentamente prima di ripetere gli errori del passato. L’opposizione, pur composta da figure qualificate ed esperte, non garantisce automaticamente una buona amministrazione. C’è ancora un anno di tempo per una riflessione approfondita, decisiva per il futuro di Cava de’ Tirreni.

Redazione

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