Sciopero a “La Città”: Salerno difende il suo giornale

Sciopero a “La Città”: Salerno difende il suo giornale

L’annuncio dei licenziamenti di quattro giornalisti del quotidiano “La Città” ha scatenato una forte reazione a Salerno. Per cinque giorni, il giornale, punto di riferimento dell’informazione locale, non sarà in edicola a seguito di un profondo conflitto tra la redazione e la proprietà. Un’assemblea pubblica presso il Comune di Salerno, alla quale ha partecipato Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha espresso la condanna unanime della decisione. Lucarelli ha definito la scelta “inaccettabile”, sottolineando gli anni di sacrifici sostenuti dalla redazione, tra cui un anno di solidarietà che ha comportato significativi risparmi per l’azienda, e precedenti tagli a domenicali, festivi e servizi delle agenzie. Ha inoltre evidenziato il silenzio protratto della proprietà nei confronti dei giornalisti, ribadendo la vicinanza dell’Ordine e appellandosi alla comunità salernitana e campana per un sostegno concreto alla redazione, considerando il ruolo fondamentale di un organo di stampa per il bene pubblico. Il sindaco Vincenzo Napoli ha espresso la propria solidarietà, auspicando una mediazione nell’interesse dei lavoratori e dell’informazione, pur considerando le dinamiche di mercato. Clemy De Maio, rappresentante del Comitato di Redazione, ha denunciato una strategia aziendale suicida, ricordando minacce di licenziamento del maggio 2017 in seguito a segnalazioni di preoccupazione sull’esternalizzazione di sport e sito internet. De Maio ha tracciato un parallelo tra la crisi de “La Città” e quella della Treofan, entrambe appartenute in passato al gruppo De Benedetti, evidenziando una potenziale strategia di progressiva dismissione. La sfiducia nei confronti del direttore Antonio Manzo, inizialmente considerato un mediatore, è stata una decisione sofferta, presa in seguito alla scoperta della sua firma sul provvedimento di licenziamento. Solidarietà ai colleghi è giunta anche dalla redazione del “Risorgimento Nocerino”.