La storia di Raffaele Perinelli, ex giocatore della Turris tragicamente scomparso, trova un epilogo positivo grazie all’intervento del presidente Antonio Colantonio. Perinelli, prima della sua morte, aveva intentato una causa contro la società e il precedente presidente, Giuseppe Giugliano, per ottenere 3.050 euro di stipendio arretrato relativo alla stagione 2016/2017. La Commissione accordi economici diede inizialmente ragione a Perinelli, ma un ricorso della Turris bloccò il pagamento. Dopo la tragica scomparsa del giovane atleta, avvenuta il 7 ottobre a seguito di una coltellata, la madre del calciatore proseguì la battaglia legale. Il Tribunale Federale Nazionale, però, respinse la richiesta, dichiarando la madre sprovvista della legittimazione necessaria per agire in giudizio in quanto non tesserata FIGC. La Turris, tuttavia, prese le distanze dalla precedente gestione di Giugliano, sottolineando che si era opposta alla richiesta in sede legale, disponendo di documentazione che attestava il pagamento del giovane. In segno di solidarietà e giustizia nei confronti della famiglia Perinelli, il club ha deciso di consegnare personalmente alla madre, Adelaide Porzio, un assegno di pari importo durante la partita contro il Bari il 3 febbraio allo Stadio Liguori di Torre del Greco. Questo gesto dimostra un’umanità che va oltre gli aspetti puramente legali e finanziari del mondo del calcio.
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