Categories: Cultura & Spettacolo

San Gregorio Armeno: Un Viaggio nella Storia e nell’Arte Presepiale Napoletana

Una delle più antiche strade di Napoli, San Gregorio Armeno, si trasforma durante le festività natalizie in un affollato labirinto di bancarelle, un’esperienza sensoriale che conquista ogni visitatore alla ricerca di decorazioni e doni. Impossibile andarsene a mani vuote! Come cantava Edoardo De Filippo in “Natale in casa Cupiello”, “Te piace ‘o presepio?”. La tradizione del presepe napoletano, tramandata per secoli, affonda le radici nell’epoca romana pagana. Un tempio dedicato a Cerere, dea della fertilità, sorgeva lungo questa via, dove la popolazione offriva statuine di terracotta in segno di devozione, sperando in raccolti abbondanti. Sulle vestigia del tempio, il vescovo Nostriano eresse delle terme per i poveri, e nell’VIII secolo vi fu aggiunta una chiesa. L’intitolazione al santo è legata all’iconoclastia: monache basiliane provenienti dall’Oriente, guidate da Patrizia, portarono qui le reliquie di San Gregorio Illuminatore, patriarca armeno, fondando un primo monastero sull’isolotto di Megaride (Castel dell’Ovo). La chiesa è anche conosciuta come Santa Patrizia, poiché, secondo la leggenda, il corteo funebre della santa si fermò proprio davanti all’edificio, inducendo le consorelle a trasferirvi il monastero. Le statuine votive, un tempo offerte a Cerere, divennero ex voto per i santi, raffiguranti i devoti che avevano ricevuto grazie. Intorno alla chiesa nacquero botteghe artigiane specializzate nella creazione di queste figure umane. Via San Gregorio Armeno, oggi celebre in tutto il mondo per le sue botteghe colorate, collega perpendicolarmente due importanti strade dell’antica città greca: via dei Tribunali (Decumano Maggiore) e via San Biagio dei Librai (Decumano Inferiore o Spaccanapoli). In passato, la via era chiamata San Liguoro, probabilmente a causa di una variazione fonetica del nome “Gregorio” nel napoletano arcaico. L’arte presepiale nacque nel XIII secolo, quando San Francesco, nel 1223, allestì a Greccio la prima rappresentazione della Natività. Tuttavia, il primo presepe napoletano raffigurante la Sacra Famiglia risale all’inizio del secondo millennio. Per molti secoli, la tradizione dei presepi rimase circoscritta alle chiese e ai monasteri. Nel XV secolo, iniziò ad assumere le sembianze di un’arte vera e propria, e tra il XVII e il XVIII secolo si sviluppò il presepe napoletano nella sua forma attuale, passando dalle chiese alle dimore signorili. I nobili commissionarono ai più abili artisti rappresentazioni personalizzate, abbandonando la struttura religiosa tradizionale per includere scene di vita quotidiana. A differenza di altri presepi, le figure dei presepi napoletani artigianali indossano abiti settecenteschi napoletani, non quelli della Palestina ai tempi di Gesù. Oggi, alle statuine classiche si affiancano figure moderne, rendendo il presepe apprezzato anche da famiglie non particolarmente praticanti o non credenti, un luogo di incontro tra sacro e profano. Napoli vanta famosi presepi, come il Presepe Cuciniello al Museo di San Martino e il Presepe del Banco di Napoli (detto anche Presepe del Re) a Palazzo Reale. Lasciatevi dunque incantare dalla magica atmosfera di San Gregorio Armeno, un luogo simbolo di Napoli, meta imperdibile nel periodo natalizio.

Redazione

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