Già nel 1990, uno studio commissionato dall’ingegner Luigi Gustato evidenziava la dispersione del 45% dell’acqua potabile a Nocera Inferiore a causa di una rete di distribuzione vetusta e inefficiente. Questo dato, riportato anche dal periodico locale “La Cittanova”, sottolineava un problema strutturale, con tubature obsolete, calcare che inquinava l’acqua e un tracciato irrazionale che impediva una corretta distribuzione. L’ingegner Gustato, nella sua analisi, concludeva che una semplice ristrutturazione di alcuni tratti della rete avrebbe risolto gran parte delle criticità, evitando anche il ricorso a pozzi privati. Tuttavia, nonostante le segnalazioni, le perdite idriche persistono, aggravando un quadro già compromesso dalla scarsa qualità dell’acqua e da tariffe elevate. Le lamentele dei cittadini, che denunciano un servizio pessimo e costi sproporzionati rispetto ad aree limitrofe, trovano conferma nell’analisi storica del problema: decenni di inefficienze hanno condotto ad un raddoppio delle tariffe in poco più di otto anni, imponendo un peso economico insostenibile su una popolazione già alle prese con un basso reddito pro capite. La questione, dunque, trascende la semplice gestione da parte di Gori, evidenziando un’inadeguata pianificazione infrastrutturale protrattasi nel tempo, a discapito della collettività. La priorità, invece di spettacoli e decorazioni natalizie, dovrebbe essere la risoluzione di un problema così grave e persistente.
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