Il 29 ottobre 2018, in occasione della XIV Giornata mondiale dell’ictus (“Up Again after Stroke”), l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” si è confermata punto di riferimento regionale per l’eccellente gestione di questa patologia. L’impegno dell’ospedale salernitano, in linea con le direttive della World Stroke Organization, si concentra sulla salvaguardia della qualità di vita dei pazienti attraverso cure tempestive ed appropriate. La Stroke Unit del Ruggi, attiva 24 ore su 24, offre un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (PDTA) d’eccellenza, divenuto modello per la Campania. Un team multidisciplinare, coordinato fin dal Pronto Soccorso, esegue rapidamente gli esami necessari e definisce il trattamento più adeguato: trombolisi endovenosa o trombectomia meccanica endovascolare, con tempi di intervento che dipendono dalla sede dell’ischemia (6 ore per il circolo anteriore, un lasso di tempo lievemente maggiore per quello posteriore). Questa efficienza è frutto della sinergia tra Pronto Soccorso, Neuroradiologia Interventistica, Neurologia, Stroke Unit, Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia e professionisti della riabilitazione. Dopo le cure d’emergenza, il paziente viene ricoverato nella Stroke Unit, per poi essere trasferito al centro di riabilitazione dell’AOU di Salerno (ospedale “Giovanni da Procida”) o, in caso di esiti meno invalidanti grazie alla tempestività del trattamento, direttamente a domicilio con terapia riabilitativa domiciliare. Nei primi otto mesi del 2018, il Ruggi, unico Centro Stroke Hub di secondo livello in Campania insieme al Cardarelli di Napoli, ha trattato 325 casi di emorragia intracranica o infarto cerebrale, tra cui 55 con agenti trombolitici, 62 con fibrinolisi meccanica, 19 aneurismi cerebrali trattati in fase acuta con tecnica endovascolare, 2 emorragie da aneurisma trattate in neurochirurgia, 5 malformazioni artero-venose (MAV) in sinergia tra specialisti, 8 emorragie subaracnoidee e 60 ematomi parenchimali. Per i casi giunti oltre le 12 ore dall’evento acuto, è stato applicato il trattamento tradizionale. Il progetto “Percorso unico integrato della persona con ictus”, supportato dal software “Clic (Cloud ictus)”, ottimizza ulteriormente l’assistenza, riducendo i tempi di degenza grazie alla rapida condivisione delle informazioni cliniche e alla semplificazione delle procedure di trasferimento alle strutture riabilitative. Infine, per potenziare la sensibilizzazione pubblica, è stato realizzato uno spot con la collaborazione di Neri per Caso e Claudio Lardo, nell’ambito del progetto “Ictus, Fare Presto”. L’auspicio è che la diffusione di questo messaggio, anche attraverso i media, contribuisca a migliorare la conoscenza e la prevenzione di questa patologia tempo-dipendente.
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