I venditori ambulanti di Nocera Inferiore tra Ottocento e Novecento

I venditori ambulanti di Nocera Inferiore tra Ottocento e Novecento

Nei primi decenni del XX secolo, prima dell’avvento dei supermercati, le vie di Nocera Inferiore pullulavano di venditori ambulanti che rifornivano gli abitanti di generi alimentari e servizi tradizionali. Figura iconica era “o franfelliccaro”, che, con un carretto coperto, spediva le sue prelibatezze dolciarie. Il suo caratteristico annuncio: «È arrivato ‘o franfelliccaro, dateme ‘e solde, franfellicche, dateme ‘e pezze, franfellicche!», richiamava grandi e piccoli disposti a barattare monete o oggetti per le sue “franfellicche”, caramelle a base di melassa cotte e stese su marmo oliato. In inverno, invece, era il “peracottaro” a popolare le strade, offrendo pere cotte, considerate un rimedio invernale per riscaldare corpo e spirito. Spesso donne, impegnate a integrare il reddito familiare, vendevano questo prodotto; quelle stesse donne, durante l’estate, trovavano impiego nelle industrie del pomodoro. Un’altra figura indimenticabile era “a castagnara”, che, dai primi freddi, proponeva castagne cotte al fuoco, in diverse quantità, per tutte le tasche. Non mancava “o mmolafrobbece”, l’arrotino, che, a piedi o in bicicletta, affilava forbici e coltelli con maestria ineguagliabile, rispetto ai prodotti usa e getta odierni. Infine, nel periodo estivo, appariva “Pascariello re’ ceveze”, contadino robusto che, in bicicletta, distribuiva more e gelsi, annunciandosi con un sonoro: «Cca’ sta Pascariello co’ ‘e ceveze. ‘E vulite o me ne vaco?». Queste figure, con il loro lavoro instancabile e le loro tradizioni culinarie, rappresentano un pezzo significativo della storia cittadina, nonché un’immagine autentica e vibrante del passato di Nocera Inferiore.