Categories: Attualità

Quarant’anni dalla Legge Basaglia: un’eredità di libertà e inclusione a Nocera Inferiore

Dal 13 al 15 maggio, il Dipartimento di Salute Mentale di Nocera Inferiore ha celebrato il quarantesimo anniversario della Legge Basaglia con un ricco programma di eventi. L’iniziativa, ospitata presso l’ex ospedale psichiatrico Vittorio Emanuele II, ha ripercorso la storia della psichiatria, confrontando il passato con le conquiste del presente. Il convegno, intitolato “Departmental Meeting”, è stato inaugurato dai saluti istituzionali del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, del direttore dell’ASL Salerno, Antonio Giordano, e del dottor Giulio Corrivetti, direttore del DSM. Presenti anche il dottor Walter Di Munzio, direttore del DSM Napoli 2, e la dottoressa Teresa Capacchione, che ha presentato il suo libro “Primavera 180. Le lotte e le esperienze psichiatriche alternative in Campania nella stampa quotidiana”. L’evento, organizzato dai dottori Siciliano, Salomone, Di Paolo e Spagna, ha coinvolto dirigenti scolastici locali e, soprattutto, gli utenti stessi, le cui voci e esperienze sono state al centro delle riflessioni. Testimonianze e dibattiti hanno alimentato un confronto costruttivo, evidenziando i progressi compiuti e gli obiettivi futuri. Le attività artistiche, musicali e teatrali, realizzate dagli operatori delle Unità operative di salute mentale dell’ASL Salerno, hanno sottolineato l’importanza dell’emancipazione sociale e culturale. L’esposizione fotografica “Sergio Piro a Materdomini”, a cura di Luciano D’Alessandro, e gli stand con manufatti artistici realizzati nell’ambito di progetti riabilitativi hanno arricchito il percorso espositivo, allestito nei suggestivi portici del chiostro e nella Sala Piro. Questo evento rappresenta un passaggio di consegne verso un modello di assistenza psichiatrica più umano e inclusivo, che pone al centro la dignità e i bisogni individuali, favorendo l’integrazione sociale. Si è passati dalla segregazione delle vecchie strutture di contenzione all’apertura e alla piena partecipazione alla vita comunitaria. La tre giorni nocerina è solo un tassello di un processo evolutivo in corso, che testimonia un importante riscatto umano e sociale. Le performance artistiche, simbolo tangibile di questa crescita, esprimono la volontà di proseguire un cammino di affermazione dei valori fondamentali, tra cui l’amore per se stessi e per gli altri, in una “comunità che cura”.

Redazione

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