La Festa della Mamma: origini controverse di una celebrazione globale

La diffusione planetaria della Festa della Mamma cela una storia complessa e inaspettata, iniziata negli Stati Uniti come gesto di riconciliazione post-Guerra Civile. Nel 1868, Ann Marie Jarvis, attivista pacifista, concepì il “Mothers Friendship Day”, un’iniziativa volta a riunire famiglie divise dal conflitto. L’idea guadagnò popolarità all’inizio del XX secolo, grazie all’impegno della figlia di Ann Marie, Anna Jarvis, che nel 1907 commemorò la madre defunta con una funzione religiosa in West Virginia, luogo simbolo dell’operato pacifista di Jarvis senior. Questa celebrazione privata si trasformò ben presto in un evento nazionale, tanto che nel 1914 il presidente Woodrow Wilson proclamò ufficialmente la seconda domenica di maggio come Festa della Mamma. Ironia della sorte, Anna Jarvis, la promotrice di questa ricorrenza, ne deplorò in seguito la trasformazione in puro evento commerciale, arrivando persino a promuovere la sua abolizione. In Italia, la festa, introdotta nel 1956 dal sindaco di Bordighera, Raoul Zaccari, e poi diffusa da don Otello Migliosi ad Assisi, non ha mai ottenuto riconoscimento ufficiale, ma è diventata una tradizione profondamente radicata. Tuttavia, la data e il significato della Festa della Mamma variano significativamente a livello globale: in alcuni paesi, come l’Inghilterra, la celebrazione ricade nella quarta domenica di Quaresima; in altri è legata alla Giornata internazionale della donna; mentre Spagna, Portogallo e Ungheria la festeggiano la prima domenica di maggio, e Francia, alcune ex colonie francesi e Svezia la celebrano la prima domenica di giugno. La Festa della Mamma, dunque, è una celebrazione dal successo planetario ma dalle radici e dalle forme sorprendentemente diversificate.