Il Castello di Donnafugata: Storia, Leggenda e Cinema

La maestosa dimora di Donnafugata, scelta persino dal celebre commissario Montalbano, Luca Zingaretti, per le proprie nozze (“Un luogo incantevole, quale altro?” avrebbe dichiarato), è un gioiello architettonico situato nel territorio di Ragusa. L’etimologia del nome è avvolta nel mistero: una teoria indica il ritrovamento di un corpo femminile senza vita (donna affocata), un’altra narra di Bianca di Navarra, regina consorte di Martino I d’Aragona, e il conte Bernardo Cabrera, Gran Giustiziere di Sicilia. Secondo la leggenda, quest’ultimo, respinto dalla regina dopo la morte del re, la fece prigioniera nel castello, da cui la donna riuscì a fuggire, dando origine al nome “Donna Fuggita”. Tuttavia, fonti più attendibili suggeriscono un’origine araba, “Ayn-al-Sihhat” (fonte della salute), riferita ad una vicina sorgente di acqua purissima, o “Ayn-as-Jafatche”, traslitterata in siciliano come “Ronna Fuata”. Le fondamenta della località risalgono alle invasioni saracene, che edificarono torri e fortificazioni in posizioni strategiche. Il castello stesso, edificato probabilmente dai Chiaramonte, conti di Modica, nel XIV secolo, passò di mano in mano fino al 1648, anno in cui divenne proprietà di Vincenzo Arezzo La Rocca, che ne fece una residenza di campagna. Il suo aspetto attuale, frutto del restauro del 1865 ad opera del discendente Corrado Arezzo, lo presenta come una splendida dimora signorile. Acquisito nel 1982 dal comune di Ragusa, dopo un lungo e meticoloso restauro è oggi aperto al pubblico. La struttura, distribuita su tre piani, ospita oltre 120 stanze, circa venti delle quali accessibili ai visitatori, conservando arredi e mobili d’epoca, tra cui spiccano la stanza della musica, il salone degli stemmi, il salone degli specchi, la pinacoteca e l’appartamento vescovile. Un parco di otto ettari, ricco di vegetazione mediterranea ed esotica, completa il complesso, con statue, fontane, grotte artificiali e luoghi di intrattenimento, come la Coffee House e un labirinto di pietra ispirato a quello di Hampton Court. La bellezza scenografica del castello lo ha reso set cinematografico di diverse pellicole, tra cui “I Vicerè” (2007) e “Il racconto dei racconti” (2015). I fan del commissario Montalbano, inoltre, lo riconosceranno immediatamente: numerose scene della fiction, tra cui dialoghi tra il commissario e il boss Don Balduccio Sinagra, sono state girate sulla terrazza e in alcune sale interne, mentre il giardino, e il suo labirinto, fanno da sfondo all’episodio “La gita a Tindari”. Visitando Donnafugata, dunque, non si incontreranno i “picciotti” armati della serie televisiva, ma solo la suggestione di una storia affascinante e un’architettura di rara bellezza.

Redazione

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