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Addio ad Aniello Amato, storico salumiere di Nocera Inferiore

La recente scomparsa di Aniello Amato, avvenuta durante le festività pasquali, ha lasciato un vuoto nella comunità di Nocera Inferiore. La notizia, apparsa discretamente su un avviso funebre vicino alla chiesa di Santa Monica, ha risvegliato in molti ricordi intensi, un’ondata di sensazioni legate a luoghi, persone e tradizioni locali. Per me, l’annuncio è stato come l’apertura di uno scrigno di ricordi d’infanzia, evocando l’inconfondibile aroma di sugna e l’atmosfera frenetica dei preparativi invernali. Ricordo i viaggi in auto fino al laboratorio Amato, per ritirare grandi quantità di grasso suino, utilizzato poi in casa per creare una pasta compatta e bianca, ingrediente fondamentale per numerose ricette tradizionali. Gli avanzi, i deliziosi ciccioli, insaporivano pane e tortani, un ricordo prezioso per molti.

La salumeria Amato, situata vicino a Piazza Santa Monica, era un’istituzione cittadina, fondata nel 1919 dal padre Giovanni. Era frequentata da una clientela benestante, ma rappresentava un punto di riferimento per l’intera città, gestita da Aniello e suo fratello Franco, con la collaborazione di dipendenti storici come Antonio “Tonino” Amore. Ricordo il padre Giovanni, spesso serio e impaziente, al bancone, in contrasto con la gentilezza della moglie, sempre sorridente. Il negozio, con il suo magnifico bancone in marmo bianco e rosso, era sempre affollato. Si facevano lunghe file per acquistare i migliori prosciutti, le olive di Gaeta e altri prodotti di alta qualità. Aniello, con la sua calma e la sua precisione, era il cuore della salumeria, un vero artista nell’arte della salumeria, ogni fetta di prosciutto era tagliata con cura e precisione, come in un film rallentato. La sua frase “Ci vuole il tempo che ci vuole”, diventata un motto, era una risposta ricorrente alle domande sulla durata dell’attesa, un’attesa che nessuno si sognava di evitare.

Circa vent’anni fa, la salumeria Amato chiuse, vittima della grande distribuzione e dell’accelerazione dei ritmi di vita. Nonostante ciò, Aniello Amato è rimasto nel cuore dei nocerini, un punto di riferimento, una presenza rassicurante. La sua scomparsa, a quasi novant’anni, segna la fine di un’epoca, lasciando un ricordo indelebile legato a sapori genuini e tradizioni ormai perdute, sostituiti da alimenti industriali privi del sapore autentico della memoria.

Redazione

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