Un’estate di libertà: nel 1978, i pazienti dell’ospedale psichiatrico di Nocera raggiungono il mare

Grazie alle memorie condivise dal signor Bruno Franco, possiamo rivivere un evento straordinario dell’estate 1978: la vacanza al mare per i degenti dell’ospedale psichiatrico di Nocera. La notizia, riportata dal giornalista Luigi Bernardi sulla rivista *Oggi*, suscitò un’eco notevole. Bernardi, nell’articolo, intervistò i dirigenti dell’ospedale per approfondire le implicazioni della legge 180, che prevedeva la chiusura dei manicomi. Il professor Ernesto Failla, direttore di una delle quattro divisioni dell’ospedale (e padre del giornalista Rai Fabrizio Failla), spiegò l’iniziativa di offrire vacanze balneari a oltre 150 pazienti. Le località prescelte furono Maiori, San Marco di Castellabate, Pollica e Acerno, dimostrando la capacità di questi individui di integrarsi nella società. Failla sottolineò le numerose attività organizzate per i pazienti, tra cui visite papali, partite di calcio, spettacoli teatrali e cinematografici e balli, contrastando le rappresentazioni negative dei manicomi diffuse dai media. Accompagnato dal dottor Franco Perazzi, direttore di un’altra divisione, Bernardi osservò i pazienti in vacanza a San Marco di Castellabate. Interrogato sulla reazione della popolazione, Perazzi affermò che la pericolosità dei pazienti era paragonabile a quella della popolazione generale, sminuendo i timori legati alla loro “libertà”. La legge 180, approvata a maggio del 1978, aveva abolito i manicomi, generando apprensione sul futuro dei pazienti, soprattutto quelli provenienti da famiglie disagiate delle regioni di Isernia, Campobasso, Salerno e Cosenza. Entro il 16 agosto, i dirigenti degli ospedali psichiatrici dovevano comunicare ai sindaci il numero dei pazienti, per pianificare la creazione di centri sociali e strutture alternative ai manicomi, evitando la loro riproposizione sotto altre forme. La storia successiva è nota a tutti…