Categories: Cultura & Spettacolo

La Pastiera Napoletana: Un Viaggio Tra Leggende e Storia

Intorno alla pastiera, dolce simbolo della Pasqua campana, si intrecciano storie e tradizioni antiche. Il suo sapore delicato, la sua consistenza vellutata e il suo aroma inconfondibile conquistano al primo assaggio. Ogni famiglia custodisce gelosamente la propria ricetta, convinta di possedere quella autentica. Ma quali sono le origini di questa prelibatezza? Le leggende più diffuse sono ispirate al mare: si narra di Partenope, sirena del Golfo di Napoli, che ogni primavera emergeva dalle acque per cantare melodiose serenate. In segno di gratitudine, i pescatori le offrirono grano, farina, uova, zucchero, latte, ricotta, spezie e acqua di fiori d’arancio. Partenope, a sua volta, donò questi ingredienti agli dei, che, con un incantesimo, li trasformarono nella prima pastiera. Questa leggenda potrebbe rimandare ad antiche festività pagane, in cui le sacerdotesse di Cerere celebravano la primavera con offerte votive, forse già allora includenti una versione arcaica di questo dolce. Anche i Romani impiegavano un impasto di farro e ricotta nelle cerimonie nuziali, le “confarratio”, e durante la Pasqua imperiale si offrivano ai catecumeni focacce a base di grano, latte e miele. La pastiera così come la conosciamo oggi, però, pare sia nata nel XVI secolo, probabilmente all’interno dei conventi. Le monache di San Gregorio Armeno, rinomate per la loro abilità pasticcera, preparavano questi dolci su ordinazione per l’aristocrazia, contribuendo alla nascita della ricetta moderna. Anche “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile menziona la pastiera tra le leccornie del banchetto finale. Un aneddoto storico narra di Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone, nota per il suo carattere taciturno. Si dice che solo l’assaggio di una fetta di pastiera la fece sorridere pubblicamente, a seguito delle insistenze del marito, un gran ghiottone. Nel corso dei secoli, la ricetta originale ha subito modifiche, integrando, ad esempio, nel Novecento, la crema pasticcera all’impasto tradizionale di ricotta e uova, innovazione attribuita al pasticcere napoletano Starace, che ha diviso gli estimatori in due fazioni. Ma al di là di leggende e aneddoti storici, la pastiera, con la sua lunga tradizione, rimane un dolce amatissimo in Italia e nel mondo, immancabile sulle tavole campane durante la Pasqua.

Redazione

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