Ricordando Fabrizio Frizzi: la gentilezza di un grande presentatore

Rosario Annarumma, il “parcheggiatore folle” di Nocera Superiore, conserva un vivido ricordo della sua partecipazione a “Scommettiamo che…?”, nel novembre del 1995. Allora ventenne, vinse il secondo premio con una scommessa insolita: indovinare il modello di auto bendato, riconoscendo solo il suono della chiusura della portiera. L’esperienza, però, trascende il successo televisivo, tramutandosi in un ricordo prezioso legato alla figura di Fabrizio Frizzi. “Per partecipare bisognava proporre una scommessa telefonicamente – ricorda Annarumma. – La mia era originale, e mi contattarono subito. Trascorsi circa nove giorni negli studi Rai per prove e provini, un periodo in cui stringemmo un forte legame con Fabrizio”. L’ansia della diretta era palpabile, ma Frizzi, secondo Annarumma, li mise tutti a loro agio: “Ci incoraggiava, ci coccolava, facendoci provare le portiere delle auto ripetutamente per vincere la tensione”. L’atmosfera era così cordiale che, dopo le prove, spesso Frizzi li invitava a cena, condividendo momenti conviviali con amici e colleghi. Annarumma descrive Frizzi come un uomo che “si ricordava di me anche anni dopo, salutandomi per nome a Positano.” Il ricordo più caro, però, è la gentilezza del conduttore: “Gli regalai la maglia della Nocerina, e lui, un signore, un uomo semplice, umile, disponibile e generoso, mi ha lasciato il ricordo di una persona che cercava sempre di aiutare senza chiedere nulla in cambio”. La scomparsa di Frizzi ha lasciato in Annarumma un profondo senso di malinconia e un’indelebile nostalgia per quel periodo.