Il Teatro: Un Laboratorio per Coltivare l’Intelligenza Emotiva e l’Autostima

La pressione derivante da impegni scolastici o professionali, l’ansia da prestazione e la mancanza di sicurezza in sé stessi possono ostacolare il nostro progresso, spingendoci a ritirarci o a cercare costantemente rassicurazioni esterne. Spesso ci troviamo in situazioni che richiedono un’accurata gestione emotiva, e in tali circostanze possiamo sentirci inadeguati. Un’illuminante conversazione con Antonio Stornaiuolo, esperto di pedagogia e teatro, presidente del Centro di Pedagogia Teatrale Primomito di Castel San Giorgio, ha chiarito come le arti sceniche possano efficacemente potenziare l’intelligenza emotiva. Cos’è, dunque, l’intelligenza emotiva? Si tratta della capacità di impiegare le emozioni in modo intelligente: riconoscerle, comprenderle e, soprattutto, gestirle abilmente. Questo accresciuto autocontrollo consente di affrontare con maggiore efficacia le sollecitazioni ambientali, migliorando la capacità di reagire e comunicare con efficacia. L’immensa forza delle emozioni, se domata, si traduce in un’azione e una reazione più mirate.
Il teatro, in questo contesto, rappresenta un valido strumento di allenamento. Esso è un potente mezzo di comunicazione, un dispositivo sociale che pone al centro l’emotività e la consapevolezza di sé. La rappresentazione, frutto di un lavoro di gruppo guidato da un regista, richiede autodisciplina, sviluppata attraverso un percorso formativo che promuove l’autoanalisi, il riconoscimento dei propri punti di forza e di debolezza e l’accettazione della diversità come ricchezza.
Come si applica al bambino? Spesso, i bambini che si avvicinano al nostro centro teatrale mostrano timidezza e insicurezza, con difficoltà di comunicazione, interazione sociale e adattamento al gruppo. Prima di affrontare la recitazione, è cruciale lavorare in un laboratorio teatrale, un ambiente pedagogico inclusivo dove ciascuno contribuisce con la propria esperienza e cultura, prendendo coscienza delle proprie potenzialità e fragilità. La collaborazione di gruppo abbatte i pregiudizi, trasformando la diversità in normalità.
In cosa consiste un laboratorio teatrale? Questo percorso di sperimentazione teatrale si articola su due aspetti complementari: la formazione artistica, con l’apprendimento delle tecniche recitative, e la crescita personale e sociale. Le sessioni includono esercizi di rilassamento corporeo, uso della voce, respirazione, consapevolezza del movimento nello spazio e nella rappresentazione delle emozioni, fino allo studio del personaggio e del copione.
Quando il teatro diviene educativo? Quando si concentra sull’esperienza formativa dell’attore in relazione con gli altri. Diventa un luogo di divertimento e di espressione, un’occasione per educare, per “tirar fuori” le potenzialità individuali. L’immaginazione, l’improvvisazione e la creatività diventano veicoli per la scoperta e la gestione delle proprie emozioni, per la crescita interiore di bambini e adulti.
È un percorso riservato ai giovani? Assolutamente no. Il teatro educativo è adatto a tutte le età. Per gli adulti, rappresenta un’opportunità di crescita personale, di sperimentazione e di liberazione emotiva. Molti professionisti si avvalgono di queste tecniche per migliorare la propria comunicazione e raggiungere i propri obiettivi professionali.
La comunicazione è un elemento centrale? Certamente. Il teatro, fin dall’antichità, è stato un potente strumento di comunicazione. Oggi, l’attenzione si focalizza sulla persona, che può esprimere se stessa attraverso la parola e il linguaggio del corpo, sviluppando una maggiore padronanza della comunicazione verbale, non verbale e paraverbale.
Quanto dura un laboratorio? Un percorso di teatro pedagogico non ha una durata definita, è un continuo processo di apprendimento. Tuttavia, un laboratorio strutturato dura generalmente otto mesi. Sebbene esistano molti laboratori teatrali, è fondamentale sottolineare l’importanza di un approccio pedagogico consapevole e preparato, in quanto si lavora sulla personalità del singolo individuo.