Nocera Inferiore: Un labirinto sotterraneo nascosto sotto la città antica?

Nocera Inferiore: Un labirinto sotterraneo nascosto sotto la città antica?

Per secoli, il tufo grigio, pietra vulcanica abbondante nella regione campana, ha plasmato l’architettura di Nocera Inferiore. Derivante dalle eruzioni dei Campi Flegrei, ricco di pomice e scorie nere, questo materiale, estratto fin dall’antichità da abili scalpellini greci e romani (anche Pompei ne fece largo uso), ha creato un intricato sistema di gallerie e cunicoli sotto la città. Senofonte Efesio, nelle sue opere, descrive la presenza di cave di pietra a Nuceria, testimonianza dell’intensa attività estrattiva. A Fiano, le cave erano a cielo aperto; altrove, da Pietraccetta a Codola, l’estrazione sotterranea creò un vero e proprio reticolo di passaggi, la cui esatta ubicazione è oggi in gran parte ignota. Queste “tufare” hanno poi avuto diverse funzioni: depositi di carne, coltivazioni di funghi, rifugi durante la Seconda Guerra Mondiale (come narrato da Domenico Reane in “I Racconti”). L’eruzione del Vesuvio del 1944, con la conseguente deposizione di lapilli e ceneri, ha ostruito molti ingressi, condannando le gallerie all’oblio. Oggi, solo la tufara di Fiano è accessibile, nota per i suoi cristalli, tra cui la Nocerite, scoperta nel 1981. Il geologo Giulio Caso, attraverso indagini stratigrafiche, ha individuato la presenza di tufo grigio a diverse profondità nel sottosuolo nocerino, segnalando anche potenziali rischi di crolli dovuti al degrado delle cavità. Caso propone la riapertura controllata di alcune sezioni delle tufare, non solo per motivi di sicurezza, ma anche per promuovere un nuovo filone turistico, “Nocera Sotterranea”, creando opportunità occupazionali per i giovani come guide. L’esplorazione di questo labirinto sotterraneo potrebbe rivelare reperti storici di inestimabile valore, aggiungendo un nuovo capitolo alla storia affascinante di Nocera Inferiore.