Un recente studio di Microsoft, condotto nell’ambito del Digital Civility Index, ha rivelato una preoccupante realtà: gli italiani sono significativamente esposti a pericoli online. L’indagine, che ha coinvolto adulti (18-74 anni) e adolescenti (13-17 anni), ha evidenziato come una consistente maggioranza degli intervistati (63%) abbia subito almeno un tipo di rischio digitale, tra cui molestie, tentativi di estorsione, diffusione di notizie false e truffe online (28%), e richieste sessualmente esplicite (45%). Considerando anche le esperienze di parenti e amici, la percentuale sale all’81%. Questi dati collocavano l’Italia al decimo posto nella classifica globale dei paesi più vulnerabili agli attacchi informatici, su un campione di 23 nazioni. Si registra, inoltre, una maggiore incidenza di molestie sulle donne rispetto agli uomini, e un livello di vittimizzazione più elevato tra gli adulti rispetto ai più giovani. La minaccia digitale si estende, purtroppo, anche alla vita reale: il 40% delle vittime ha incontrato di persona l’autore delle aggressioni, e nel 38% dei casi l’aggressore era un amico, un familiare o un conoscente, una percentuale leggermente superiore alla media internazionale.
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