La tragedia di Cava de’ Tirreni: insufficienza nella prevenzione della violenza sulle donne

L’omicidio di una donna quarantunenne a Cava de’ Tirreni, uccisa dal marito con arma da taglio dopo una disputa domestica, ha spinto Imma Vietri, responsabile regionale del dipartimento per la tutela delle vittime di Fratelli d’Italia in Campania, a denunciare la grave carenza di misure preventive contro la violenza di genere. Secondo Vietri, solo una piccola percentuale (11%) dei casi di violenza domestica si conclude con una denuncia formale all’autore del reato. “Questo femminicidio rappresenta solo la punta di un iceberg di violenza spesso celata,” ha affermato Vietri, sottolineando come la disparità di potere tra uomini e donne, unita a una cultura che non promuove l’uguaglianza di genere e relazioni sane, costituisca un terreno fertile per tali tragedie. “L’attenzione preventiva è insufficiente,” ha aggiunto, “donne che hanno segnalato violenze, minacce o stalking avrebbero potuto essere salvate con politiche più incisive e una maggiore consapevolezza sociale”. Vietri ha evidenziato la necessità di un intervento immediato e deciso a livello nazionale, richiamando l’attenzione sugli allarmanti dati Istat che registrano un numero elevato di femminicidi ogni anno in Italia (es. 157 nel 2012, 179 nel 2013, 152 nel 2014, 141 nel 2015, 145 nel 2016 e 114 nei primi dieci mesi del 2017), indicando una media di circa un femminicidio ogni due giorni. “Queste cifre,” ha concluso Vietri, “dimostrano la necessità di un’azione più efficace e costante per contrastare questo fenomeno, senza mai abbassare la guardia sulla prevenzione.”