Inizio delle terapie contro la SLA a Salerno: speranza per i pazienti campani

L’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno sarà il primo centro in Campania ad offrire un nuovo trattamento contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). A partire dal 22 gennaio, i pazienti affetti da questa grave malattia neurodegenerativa potranno accedere a cicli di terapia con edaravone, un farmaco antiossidante dimostratosi efficace nella riduzione della progressione della patologia. L’Unità di Neurologia, guidata dal professor Paolo Barone e dalla dottoressa Antonella Toriellone, con un team appositamente formato, si occuperà delle prime somministrazioni. Il trattamento, autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2017 su richiesta dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), sarà inizialmente erogato presso l’ospedale di Salerno, centro regionale di riferimento per la SLA. Successivamente, le cure proseguiranno nelle strutture ospedaliere più vicine al domicilio dei pazienti, in linea con le direttive regionali. Secondo uno studio pubblicato su “Lancet neurology”, l’edaravone ha mostrato una significativa efficacia nel mitigare la gravità della SLA rispetto a un placebo. Il meccanismo d’azione si basa sull’ipotesi che lo stress ossidativo, causato dai radicali liberi, contribuisca alla morte neuronale. L’azione antiossidante dell’edaravone mira dunque a ridurre la produzione di radicali liberi, rallentando la progressione della malattia. Pina Esposito, vicepresidente di AISLA, esprime soddisfazione per l’avvio del trattamento a Salerno, sottolineando l’impegno dell’ospedale Ruggi d’Aragona nel garantire l’accesso a questa terapia innovativa. L’obiettivo è estendere l’accesso all’edaravone a tutti i pazienti campani che soddisfano i criteri clinici stabiliti dall’AIFA: comparsa dei sintomi entro due anni dalla diagnosi, disabilità moderata e buone funzioni respiratorie. La somministrazione, coperta dal Servizio Sanitario Nazionale, avviene tramite infusioni endovenose giornaliere per due settimane consecutive, ripetute poi a intervalli di due settimane. L’Italia è attualmente l’unico paese europeo, oltre a Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, ad avere approvato l’uso clinico dell’edaravone, mentre nei Paesi Bassi è in corso una sola sperimentazione. La prescrizione del farmaco è di competenza del neurologo e richiede l’espletamento di specifiche indicazioni cliniche. L’erogazione è consentita esclusivamente in strutture ospedaliere o similari designate dalle Regioni.