Gestione inefficiente dell’Ente Idrico Campano: i sindaci denunciano un sistema fallimentare

Gestione inefficiente dell’Ente Idrico Campano: i sindaci denunciano un sistema fallimentare

Nove sindaci del distretto Sarnese Vesuviano, guidati dal primo cittadino di Agerola, Luca Mascolo, presidente dell’Ente Idrico Campano (EIC), hanno richiesto con urgenza una riunione del consiglio. Le accuse mosse al presidente Mascolo sono pesanti: mancanza di trasparenza, decisioni imposte dall’esterno e un ritardo inaccettabile nel riportare la gestione dell’acqua nelle mani dei comuni. Inoltre, si prospettano nuovi, consistenti rincari delle tariffe idriche in tutta la Campania. A quattro anni dalla scadenza del commissariamento regionale, che avrebbe dovuto restituire il potere decisionale ai comuni, l’EIC risulta invece privo di autonomia, ridotto a semplice strumento di ratifica di scelte decise altrove. I sindaci denunciano che, a due anni dall’istituzione dell’Ente prevista dalla legge regionale, il presidente Mascolo ha convocato solo sporadiche assemblee, limitandosi a comunicare decisioni prese in sedi esterne all’amministrazione comunale, in violazione del principio di sovranità locale. Questa situazione, sostengono i sindaci, porterà ad un ulteriore aumento insostenibile delle tariffe, gravando sui cittadini campani per salvare aziende inefficienti come la Gori Spa. Il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, a nome dei rappresentanti del distretto, ha chiesto un’ampia consultazione con tutte le amministrazioni comunali sulle proposte avanzate da Mascolo e dalla Regione Campania, e l’immediata attivazione di un percorso per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nel rispetto dei risultati referendari del 2011.