Desiderata Natalizi di un Cittadino Perplesso

Desiderata Natalizi di un Cittadino Perplesso

Il celebre verso dantesco, “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io / fossimo presi per incantamento / e messi in un vasel ch’ad ogni vento / per mare andasse al voler vostro e mio,” apre un’eterna riflessione sulla fuga dalla realtà, un tema che risuona in ogni epoca. Anche oggi, sotto la patina scintillante del Natale, sorge la stessa necessità di esprimere i propri “vorrei”. Così, rivolgendomi pubblicamente a Babbo Natale, confesso le mie ansie più profonde. In primo luogo, vorrei comprendere la mia collocazione politica. Come un fumatore recidivo, continuo a parlare di politica senza una chiara identità ideologica: sono di destra o di sinistra? La recente controversia parlamentare sulle banche mi ha suscitato, non la volgare gioia per la caduta di un personaggio politico, ma piuttosto un’indignazione radicale, un’antica fiamma socialista contro il capitalismo sfrenato, la concorrenza globale e l’avidità finanziaria. Vorrei che questo sentimento, autenticamente “di sinistra”, trovasse voce in chi si definisce tale, anziché perdersi nell’effimero scontro politico del momento. Vorrei un ritorno al dibattito su nazionalizzazioni, credito pubblico, pianificazione economica e controllo delle risorse strategiche, senza timore di Bruxelles o dei leader europei. Vorrei, inoltre, un mondo libero da fastidi quotidiani divenuti intollerabili per la loro banalità: dai prezzi truccati (19,99€ invece di 20€) all’eccessiva chiusura delle scuole per allerta meteo; dal lavoro sottopagato o nero alla mancanza di un salario minimo garantito; dai programmi televisivi scadenti alla pervasiva dipendenza dagli smartphone. In questo periodo, l’assurda crociata contro i venditori di caldarroste, accusati di compromettere le “Luci d’artista” (che di artistico hanno ben poco), ha raggiunto l’apice dell’insopportabile. E scoprire che commercianti ambulanti evadono le tasse durante il Natale? È davvero surreale. Vorrei che le festività fossero valutate non in base alle statistiche economiche, ma in base all’amore donato e ricevuto. La mia identità politica rimane un enigma irrisolto, ma queste sono le mie speranze natalizie. Aldo Di Vito [email protected]