Nel chiostro del convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore, fino a domani, è visitabile la mostra fotografica “Camera Lucida”. L’esibizione, frutto di un progetto plurimestrale del Consorzio Sol.co. Agro, presenta le opere di Vincenzo Balzano, ispirate alle esperienze emotive dei pazienti delle comunità per la salute mentale “L’abbraccio” (Sant’Egidio del Monte Albino) e “La Luna Storta” (Sarno). Il percorso, incentrato sulla comprensione e gestione delle emozioni attraverso la fotografia, ha coinvolto attivamente gli ospiti nelle comunità, secondo quanto riferito da Rosa Vitulli, responsabile del settore salute mentale del Consorzio. L’iniziativa, oltre a divulgare l’importanza della salute mentale in un territorio bisognoso di informazione, mira a far conoscere strutture a carattere familiare (massimo 10 ospiti) che promuovono la riabilitazione e l’autonomia. Come sottolineato dagli operatori, l’obiettivo è accompagnare i pazienti verso l’indipendenza, favorendo il loro reinserimento sociale. Cinzia Vitiello, coordinatrice de “L’abbraccio”, ha definito la mostra un atto di coraggio e fiducia, evidenziando la difficoltà di esprimere le proprie emozioni, in particolare per persone con fragilità psichiche. Immacolata Carotenuto, coordinatrice de “La Luna Storta”, ha aggiunto che la fotografia è stata un’opportunità di introspezione. L’inaugurazione è stata preceduta da un convegno sulla salute mentale, con interventi di esperti del settore, tra cui il dottor Giuseppe D’Aquino e il dottor Ferdinando Pellegrino dell’Unità Operativa Salute Mentale di Nocera Inferiore, che hanno discusso del mutato rapporto tra paziente e terapeuta, sempre più improntato alla relazione. La dottoressa Margherita Spagna, referente dei progetti sociali dell’Unità Operativa, ha definito la vera disabilità la sofferenza, sottolineando l’importanza di contrastarla per favorire l’emancipazione. Il presidente del Consorzio Sol.Co. Agro, dottor Isidoro Luciano Venerato, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti. I veri protagonisti, però, sono stati i pazienti stessi, che hanno espresso attraverso le immagini la gamma completa delle proprie emozioni – gioia, tristezza, rabbia, paura, vergogna – concludendo con un messaggio di universale condivisione: “Non ci sono emozioni giuste o sbagliate. Ci sono le emozioni. Le mie sono anche le vostre”.
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