Piazza Pretoria: Arte, Storia e Leggende Palermitane

Nel cuore pulsante di Palermo, nel quartiere Kalsa, sorge Piazza Pretoria, un gioiello architettonico italiano. Dominata dalla magnifica fontana, ufficialmente denominata Fontana di Piazza Pretoria, ma popolarmente conosciuta come “Piazza della Vergogna”, la piazza offre uno spettacolo di bellezza e storia. Originariamente concepita dallo scultore fiorentino Francesco Camillani per la villa del viceré spagnolo di Napoli, Don Pedro Alvarez de Toledo, a metà del XVI secolo, la fontana trovò la sua definitiva collocazione a Palermo nel 1573. Acquistata dal senato cittadino, fu trasportata via mare e riassemblata con l’aiuto di Camillo Camilliani, figlio dell’artista originale, completando l’opera nel 1581. La sua installazione comportò la demolizione di numerose case. La denominazione popolare di “Piazza della Vergogna” affonda le radici nella percezione, tra la popolazione palermitana dei secoli XVIII e XIX, di corruzione politica e immoralità, associata alle nudità delle statue che adornano la fontana. Circondano la fontana diverse leggende. Una narra di suore di un vicino convento che, scandalizzate dalla rappresentazione di corpi nudi, avrebbero tentato di deturpare le sculture, sebbene le prove archeologiche smentiscano ampiamente tale racconto. Una leggenda più persistente lega la fontana alla figura controversa di Giovanna II d’Angiò-Durazzo, regina di Napoli (1414-1435), nota per le sue relazioni turbolente. Si narra di una sua presunta unione con uno stallone reale, aneddoto probabilmente alimentato dall’omonimia tra un architetto di corte, Cavalli, e la presenza di una statua di donna accanto ad un cavallo nella fontana stessa, dando origine a un’interpretazione popolare che enfatizza la presunta dissolutezza della sovrana. La piazza, dunque, racchiude in sé un intrigo di arte, storia e dicerie, un vero e proprio scrigno di misteri palermitani.