Halloween: tra antiche tradizioni celtiche e moderna commercializzazione

La festa di Halloween, ormai diffusa anche in Italia, cela origini antiche e affascinanti, spesso ignorate. In realtà, le sue radici affondano nella cultura celtica, dove il 1° novembre, e non il 1° gennaio, segnava l’inizio del nuovo anno, coincidente con il passaggio dalla stagione luminosa a quella oscura. Questa transizione, percepita come un confine tra la luce e le tenebre, era celebrata con riti che avevano lo scopo di allontanare gli spiriti maligni, i quali, secondo le credenze del tempo, potevano impossessarsi degli esseri umani durante questa notte di confine. I Celti indossavano costumi di pelle animale, a volte frutto di sacrifici, per spaventare queste entità e placare la paura della morte, sia fisica che simbolica della natura morente in inverno. In seguito, l’immigrazione irlandese diffuse la tradizione negli Stati Uniti. Con la diffusione del Cristianesimo in Irlanda, la festività pagana si fuse, in parte, con la celebrazione cristiana di Ognissanti (1° novembre) e della Commemorazione dei Defunti (2 novembre). Oggi, nonostante queste origini spirituali, Halloween è divenuto un evento prevalentemente commerciale, simile ad altre ricorrenze, religiose e laiche. La sua popolarità in Italia è cresciuta negli ultimi anni grazie al cinema americano, che però ha diffuso una visione parzialmente distorta. Le iconiche zucche intagliate con candele, infatti, sostituiscono le lanterne celtiche originali: cipolle scavate contenenti fuoco sacro, utilizzate per illuminare il cammino di ritorno alle abitazioni. L’attuale celebrazione, dunque, assomiglia più a una cupa versione del carnevale, una festa molto più antica e radicata nella tradizione italiana, aspetto che spesso sfugge ai giovani seguaci di questa festa.