Venerdì sera, nell’aula consiliare di Nocera Inferiore, si è svolto un importante incontro pubblico organizzato dalla “Rete a Difesa del Fiume Sarno”. L’evento, a pochi giorni dalla grande manifestazione del 29 ottobre che vedrà la partecipazione di ventitré comuni del bacino del Sarno per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento del fiume, ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Tra i relatori, oltre al sindaco Manlio Torquato, hanno preso parte Emiddio Ventredi (“Rete a Difesa del Fiume Sarno”), Vincenzo Adam (“Comitato No Vasche No Inquinamento sì alla messa in sicurezza del fiume Sarno”), Orfeo Mazzella (ISDE: Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) e Ferdinando Catapano, che ha presentato un dettagliato rapporto sulla situazione del fiume.
Il convegno ha analizzato il percorso del Sarno, dalle sue sorgenti (Rio Foce, Rio Palazzo e Rio Santa Maria) fino allo sbocco a mare, evidenziando il rapido deterioramento della qualità delle acque a causa degli scarichi inquinanti. L’attenzione si è concentrata sui principali affluenti, Cavaiola e Solofrana, che contribuiscono a rendere il Sarno il settimo fiume più inquinato al mondo e il primo in Europa. Si è discusso inoltre della scarsa efficienza degli impianti di depurazione di Angri e Scafati, costati milioni di euro ma operativi solo al 30-40% della loro capacità.
La situazione di Nocera Inferiore è stata esaminata approfonditamente, con particolare riferimento alle carenze del sistema fognario e ai conseguenti problemi di cattivi odori e inquinamento in aree come via Pucci. Il sindaco Torquato, rispondendo alle preoccupazioni espresse dai relatori riguardo alla lentezza dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture, ha mostrato una lettera inviata alla Regione Campania nel luglio scorso per sollecitare una rapida risoluzione del problema, sottolineando però la competenza esclusiva della Regione in materia.
Il convegno ha anche affrontato le ripercussioni sulla salute pubblica dell’inquinamento del Sarno. Il dottor Mazzella ha evidenziato i rischi connessi alla presenza di sostanze tossiche come il dicromato di potassio e il cromo esavalente (dannose oltre una concentrazione di 5 µg/lt), e di Escherichia coli, batteri di origine fecale che possono causare gravi malattie, incluso forme tumorali. Ha sottolineato l’importanza di una prevenzione primaria per evitare l’insorgenza di patologie.
In conclusione, le associazioni ambientaliste hanno chiesto alle istituzioni una maggiore attenzione alla problematica, promuovendo un dialogo costruttivo tra amministrazione e associazioni, completando le infrastrutture per il disinquinamento, intensificando i controlli per contrastare gli scarichi illegali e installando “nasi elettronici” per monitorare la qualità dell’aria in aree specifiche.
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