Un’agonia prolungata, segnata da un’inaccettabile inerzia istituzionale, ha causato la morte di una giovane femmina di segugio a Cava de’ Tirreni. Verso mezzogiorno, una testimone, diretta all’Abbazia territoriale della Santissima Trinità, ha notato il cane in difficoltà vicino alla pizzeria di via Morcaldi. La bestiola, dal pelo corto marrone e con un collare color senape, era in preda a violente convulsioni, probabilmente a seguito di una caduta. Preoccupata per la sua incolumità e per il traffico intenso, la donna ha provveduto a segnalare la situazione alle autorità competenti, contattando l’ASL e la Polizia Municipale. Purtroppo, si è verificato un vergognoso scaricabarile di responsabilità, con ripetuti rinvii tra i diversi uffici. Nel frattempo, altri testimoni si sono uniti alla donna, chiamando vigili urbani, guardie ecozoofile, polizia, veterinari e persino i propri genitori per amplificare l’allarme. Un veterinario contattato si è rifiutato di intervenire, dichiarando di essere fuori servizio. Mentre il cane si dibatteva dolorosamente sull’asfalto, ferendosi la testa, la frustrazione e l’indignazione di chi assisteva impotente crescevano. Solo dopo circa dieci minuti dalla chiamata alla sezione randagismo comunale, è arrivato un’ambulanza con personale specializzato. Purtroppo, ogni sforzo si è rivelato vano: l’animale è deceduto poco dopo. La tragedia evidenzia una grave carenza di tempestività e coordinamento nell’intervento delle autorità, trasformando un incidente in un dramma evitabile.
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