Il Sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, rompe il silenzio sugli arresti

Il Sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, rompe il silenzio sugli arresti

Dopo giorni di silenzio, seguito alle pressioni di alleati e cittadini, il sindaco Manlio Torquato ha finalmente rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla sua pagina Facebook in merito alle recenti indagini che hanno scosso l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore. La nota, intitolata “Impegno irremovibile contro illegalità e malaffare”, affronta le accuse di infiltrazioni camorristiche, coinvolgendo diversi candidati, tra cui Carlo Bianco e Ciro Eboli (entrambi non eletti), e Nicola Maisto, consigliere comunale sotto inchiesta per presunta compravendita di voti. Il coinvolgimento di Carlo Bianco nella vicenda di un terreno vicino alla parrocchia di don Alfonso Santoriello è un ulteriore elemento al centro delle indagini, il cui ruolo rimane ancora da chiarire. La precedente mancanza di commenti da parte del primo cittadino aveva attirato critiche da parte dell’opposizione e di alcuni organi di stampa. Nella sua lunga dichiarazione, Torquato ribadisce la sua estraneità ai fatti, sottolineando il profondo impegno profuso in questi cinque anni di amministrazione per il riscatto morale e civile della città. Egli enfatizza l’importanza del rispetto della legge, della trasparenza amministrativa e della lotta contro la criminalità, affermando che questi principi hanno guidato le sue azioni e la sua vita personale. Il sindaco esprime fiducia nella magistratura, auspicando una rapida e completa chiarificazione dei fatti. Torquato sottolinea l’ampia vittoria elettorale come prova dell’inconsistenza di eventuali collusioni, dichiarando che solo una persona sconsiderata o complice avrebbe osato promuovere attività illegali sotto la sua amministrazione. Pur riconoscendo la possibilità di errori, si dichiara indisponibile a tollerare anche il minimo sospetto di connivenza con l’illegalità. Conclude riaffermando la determinazione a proseguire nel lavoro di amministrazione, ma anche la disponibilità a dimettersi se la sua presenza dovesse costituire un ostacolo al buon funzionamento dell’ente, ribadendo la ferma volontà di non cedere mai alla criminalità.