Il mondo politico di Nocera Inferiore è scosso da quattro arresti eseguiti oggi. Le accuse, pesanti, comprendono associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione elettorale, estorsione e violenza privata. Tra gli arrestati figurano l’ex consigliere comunale Carlo Bianco, fedele al sindaco Manlio Torquato; il candidato non eletto Ciro Eboli; il noto boss Antonio Pignataro; e Luigi Sarno. L’inchiesta, tutt’altro che conclusa, potrebbe portare allo scioglimento del Consiglio comunale. Oltre ai quattro arrestati, risultano indagate a piede libero altre 19 o 20 persone, tra cui Nicola Maisto, consigliere comunale eletto con 368 preferenze, e Antonio Cesarano, ex assessore e vicesindaco. L’indagine accusa Maisto di aver ottenuto voti grazie a Sarno, il quale avrebbe pagato 50 euro a chi presentava una foto della scheda elettorale con il voto a Maisto. Tra gli indagati si vocifera della presenza di altri politici e funzionari comunali. L’indagine descrive un accordo tra Bianco e Pignataro per ottenere voti in cambio di una modifica urbanistica favorevole a quest’ultimo. Bianco, secondo l’accusa, avrebbe mantenuto la sua parte dell’accordo, ma non avrebbe ricevuto i voti promessi, lamentando un “tradimento” da parte dei suoi complici. L’inchiesta approfondisce il ruolo di Eboli e Cesarano come intermediari tra Bianco e Pignataro. La vicenda desta preoccupazione per le possibili implicazioni politiche e istituzionali per la città di Nocera Inferiore.
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