Il Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore: un’istituzione storica tra intrighi e potere

Tra i luoghi simbolo di Nocera Inferiore, il Convento di Sant’Antonio si distingue per la sua antica storia, profondamente intrecciata con le vicende politiche e sociali della città. Fondato nel XIII secolo, questo edificio religioso, uno dei più antichi esempi di architettura minoretica, rappresenta un importante baluardo della fede francescana nell’Agro nocerino. La sua costruzione è legata alla potente famiglia Filangieri, di origine normanna e stabilita nel Principato di Salerno, nota per aver promosso la nascita di diversi conventi francescani. Guidone e Pietro Filangieri, in particolare, svolsero un ruolo chiave nella fondazione del convento, trovandovi poi sepoltura. Lo stile gotico originale è ancora parzialmente visibile nelle sue linee architettoniche e nei resti del portale. Il convento è stato testimone di eventi storici significativi, tra cui la celebre congiura dei cardinali nel 1384, che tentarono di imprigionare Papa Urbano VI nel convento stesso. Nei secoli XV e XVI, l’edificio assunse un ruolo politico, ospitando i Parlamenti nocerini per l’elezione dei sindaci e dei magistrati. Nel XVII secolo, raggiunse il suo massimo splendore come centro culturale e spirituale del territorio, come documentato dagli archivi dell’ordine dei frati minori conventuali. Le vicende napoleoniche del 1808 portarono alla chiusura del convento, trasformato in caserma militare fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La chiesa, invece, fu salvata dalla sconsacrazione grazie all’acquisto da parte dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, permettendo ai frati di riappropriarsene solo nel 1951. Da allora, il convento continua la sua missione culturale e sociale, ospitando oggi il Museo archeologico dell’Agro nocerino, una Pinacoteca cinquecentesca con oltre venti opere e, dal 1968, una rinnovata Biblioteca conventuale.